Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Canti di tamburi e altri prodigi di Peppe Barra
Domani a Barletta il «cantattore» napoletano con un concerto travolgente
Continua la stagione dell’associazione Cultura e Musica «G. Curci» di Barletta sotto la direzione artistica del maestro Francesco Monopoli. Domani al teatro Curci (ore 18.30, info 380.345.44.31) arriva il grande Peppe Barra con la sua orchestra ne Il canto dei
tamburi, un progetto che parte dal Sud Italia e volge lo sguardo a quelle terre e culture del bacino mediterraneo che traggono linfa vitale dallo stesso mare; così, con il grande cantante e attore napoletano saranno sul palco percussionisti di diversa provenienza come Paul Dabiré dal Burkina Faso, Marzouk Mejri dalla Tunisia, Pino Basile dalla Puglia, e le voci della greca Marina Mulopulos, della puunendo gliese Rosalba Santoro e della napoletana Barbara Buonaiuto. I suoni dell’orchestra faranno da collante tra le atmosfere sonore arabesche e quelle più tipiche del nostro Sud, dalla pizzica alla tarantella. Dice Barra: «Il tamburo è un importante strumento evocatore. C’è un filo rosso fatto di tammurriate, pizziche e filastrocche che va da Napoli fino all’estremità dello Stivale e che difende e protegge il Sud, ma anche il Nord. Bisogna impugnare la spada della cultura e combattere».
Nel corso della serata, l’arcaicità dei ritmi delle percussioni sarà protagonista insieme al talento e all’estro dissacratorio della voce di Peppe Barra, artista straordinario che da più di quarant’anni musica e teatro, in continua oscillazione tra tradizione e innovazione, incarna, per così dire, «le mille e una resurrezione» dell’animo partenopeo attraverso le «possessioni» mimico-gestuali della sua maschera e le qualità formidabili della sua voce. Le sue canzoni sono intrise di magia e di folclore e custodiscono in maniera indiscutibile l’intero patrimonio culturale partenopeo.
Personaggio sempre autentico, nella vita e sulla scena, artista puro, custode indiscusso della tradizione popolare, Barra è un artista poliedrico e appassionato della vita, prima ancora che dell’arte, dotato di un estro geniale e capace di trasmettere al suo pubblico un magma incandescente di emozioni dalla risata più sonora alla commozione più autentica.