Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Chi sarà eletto rimetta al centro l’occupazione
Apoche ore dal voto di domenica non possiamo che registrare, a fronte di mille promesse spesso poco realizzabili a causa della mancanza di adeguata copertura finanziaria, la quasi assenza di programmi in cui il lavoro sia al centro delle future scelte che i partiti faranno per gli italiani con la loro attività parlamentare. E dire che il lavoro e il reddito sono elementi di realizzazione e orgoglio delle persone.
Specie di quelle più in difficoltà: giovani in cerca di prima occupazione, lavoratori che lo hanno perso in questi lunghi anni di crisi fino ad arrivare a chi vorrebbe uscire dalle sacche grigie del lavoro nero o precario e auspica, per se e per la propria famiglia, una stabilità sociale. Durante la campagna elettorale la Cisl non si è appassionata nemmeno al dibattito sui redditi di inclusione, di cittadinanza e di dignità: misure importanti solo se inserite in una cornice di politiche attive del lavoro. Il Red, il Rei e quant’altro devono essere intesi come fase temporanea che guarda, in prospettiva, all’ingresso nel mondo del lavoro. Diversamente è una forma di assistenzialismo temporanea che non ridà dignità alle persone. Il reddito da lavoro si ottiene anche grazie a un’azione concertata come documenta, ultimo in ordine di tempo, l’accordo che Cgil Cisl Uil e Confindustria hanno siglato la notte del 28 febbraio scorso. Contrattazione e partecipazione si stanno dimostrando le chiavi di volta per attivare quelle azioni virtuose che implementino nuovi investimenti, utili ad aprire nuovi cantieri e a realizzare lavoro e reddito per le persone. Nei prossimi giorni si celebrerà l’8 marzo e la Cisl darà centralità alla contrattazione nelle iniziative per la Festa della Donna perché solo contrattando più tutele si può realizzare la vera conciliazione tra vita e lavoro. Gli ultimi dati Istat ci dicono che dopo anni di buio finalmente cresce l’occupazione femminile. Ma è solo un primo passo nel lungo cammino delle politiche di genere perché l’Italia è comunque fanalino di coda dell’Europa anche sui servizi alla maternità. Il prossimo 14 marzo, alla presenza di Annamaria Furlan, si riunirà a Bari il Consiglio generale della Cisl Puglia per dibattere, a elezioni archiviate, sul futuro e sulla crescita della nostra regione nell’ambito del Mezzogiorno e dell’intero Paese. Nei mesi scorsi la Cisl nazionale ha proposto alle forze politiche in campo più Europa, lavoro, welfare e un fisco più equo se si vogliono superare le criticità che in questi anni ci hanno colpito. Quale sarà la composizione del prossimo Parlamento sono le azioni concertate, la partecipazione e il dialogo sociale i capisaldi da applicare se si vuole crescere al Nord e al Sud. L’Italia è una e indivisibile. Dimenticarlo, una volta seduti negli scranni di Camera e Senato, sarebbe un errore. L’appello che la Cisl rivolge ai prossimi rappresentanti nelle due Camere va in questa direzione: contrattare e partecipare sarà la sfida per un futuro inclusivo.