Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
CONDONO EDILIZIO IN SALSA ELETTORALE
Vengono i brividi a pensare che, stando alle promesse elettorali di qualche politico, l’Italia potrebbe avere un nuovo condono edilizio. In questo contesto il rischio che l’abusivismo cresca a dismisura è molto alto, in barba alla tutela del territorio e al dissesto idrogeologico. Non è un condono di abitazioni di necessità, come si cerca di far credere, è invece una seria ipoteca sul futuro delle prossime generazioni che potrebbero essere costrette a pagare danni commessi da altri.
Benché in campagna elettorale qualche esagerazione sia ammissibile, l’irresponsabilità dovrebbe essere comunque bandita. Il diritto all’ambiente dei figli e dei nipoti non può in alcun modo essere materia di scambio, né suscitare false aspettative o pericolose illusioni. L’abusivismo edilizio è un dramma serio, una tragedia i cui effetti sono pagati a caro prezzo dal Paese con punti di Pil in occasione di alluvioni, esondazioni, frane e con vittime. Quelle risorse economiche potrebbero essere destinate a progetti di sviluppo e occupazione giovanile. La Puglia, lo abbiamo scritto più volte, non è messa bene quanto a consumo di suolo. In Salento con il 14,5 per cento, è addirittura doppio rispetto alla media nazionale e 6 punti in più di quella regionale. Ma, fatto davvero inquietante, non sono state risparmiate neppure zone a pericolosità di frana elevata e molto elevata. Consumo di suolo vuol dire tante cose ma soprattutto cementificazione in danno all’agricoltura, impoverimento della biodiversità, minore rifornimento della falda idrica, maggiore rischio di disastro in occasione di piogge intense, alterazioni permanenti e irreversibili del territorio e della sua valenza paesaggistica, desertificazione, aumento delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera. Giusto l’opposto degli impegni che il Paese ha sottoscritto in sede europea per la mitigazione dei cambiamenti climatici. Questo, però, ai partiti adesso sembra non interessare, salvo lamentarsene quando gli impegni arriveranno a scadenza. Che in campagna elettorale si possa promettere la luna è da immaturi, ma quando si oltrepassano i limiti è addirittura un azzardo che l’elettore non dovrebbe permettere. Una sua scelta di campo molto chiara potrebbe fare la differenza, essere un inequivocabile segnale pedagogico che potrebbe suggerire un cambio di atteggiamento nel prossimo futuro. Tuttavia, è importante, prima di tutto, andare a votare, dare all’urna la dignità che merita. I numeri contano: questo ha dimostrato il referendum sulla riforma della Costituzione. Il voto è l’arma più importante del cittadino, il sale della democrazia.