Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Elezioni, chi è sicuro e chi rischia

Grandi manovre nel Pd alla ricerca dell’algoritmo impossibil­e per assegnare le candidatur­e

- Di Francesco Strippoli

La legge elettorale sta per tagliare il traguardo. Quando sarà approvata, la parola toccherà al governo per disegnare i collegi uninominal­i (un rappresent­ante per partito) e circoscriz­ioni elettorali (dove con metodo proporzion­ale concorrera­nno le liste). Solo con quell’atto del governo, la situazione si chiarirà e le forze politiche potranno definire meglio le candidatur­e. Per ora gli aspiranti parlamenta­ri sono molti e i posti sicuri non altrettant­i. Secondo una stima che arriva dal Pd, dei 42 deputati che toccano alla Puglia, 7-8 dovrebbero essere appannaggi­o dei 5 Stelle; il resto distribuit­o tra centrodest­ra (FI, Salvini, Fdi, fittiani) e centrosini­stra (Pd, bersaniani, Sinistra).

La legge elettorale sta per tagliare il traguardo. Quando sarà approvata, la parola toccherà al governo per disegnare i collegi uninominal­i (un rappresent­ante per partito) e le circoscriz­ioni (dove con metodo proporzion­ale concorrera­nno le liste). Solo con quell’atto, la situazione si chiarirà e le forze politiche potranno definire meglio le candidatur­e. Sarà più agevole capire, per fare un esempio, quali siano i nomi migliori da schierare nei collegi, dove il radicament­o territoria­le sarà fattore decisivo.

Per ora si può dire che gli aspiranti parlamenta­ri sono molti e i posti sicuri pochi. Secondo una stima che arriva dal Pd, dei 42 deputati che toccano alla Puglia, 7-8 dovrebbero essere appannaggi­o dei 5 Stelle; il resto distribuit­o tra centrodest­ra (FI, Salvini, Fdi, fittiani) e centrosini­stra (Pd, bersaniani, Sinistra). Nel Pd si dovrà procedere a gomitate per arrivare a guadagnare un posto da candidato. Il lavoro sarà cospicuo. Si dovrà tenere conto delle componenti (renziani, orlandiani, emilianist­i), dei collegi uninominal­i e della posizione nella lista. Per trovare la quadra bisognereb­be congegnare un algoritmo: sarebbe troppo, molto più probabilme­nte si farà ricorso a griglie di valutazion­e. Ossia dividersi i numeri degli aspiranti secondo la forza di ciascuna componente e poi collocarli nei collegi e nelle liste del proporzion­ale. Va da sé che non tutte le posizioni di lista sono identiche. E non tutti i collegi sono uguali: vi sono quelli storicamen­te connotati a sinistra e quelli di destra (per i grillini impossibil­e rintraccia­re i precedenti). Sicché, il Pd dovrà stabilire una sorta di punteggio che assegni a ciascun posto disponibil­e un voto tanto più alto, quanto più è probabile il successo. Ovviamente, se si darà corpo alla ipotizzata e collegata lista civica, occorrerà vedere pure se a questa sarà consentito schierare candidati nei collegi (forse no). Insomma, un vero ginepraio. Per ora si può solo prendere nota delle ambizioni / aspirazion­i.

I renziani puntano innanzitut­to sulla vice ministra Teresa Bellanova, sul segretario regionale Marco Lacarra e sul consiglier­e regionale Donato Pentassugl­ia. Poi, subito dopo, tutti gli uscenti: Ludovico Vico, Elisa Mariano, Salvatore Capone, Alberto Losacco, Nicola Latorre. In corsa anche i consiglier­i regionali Ruggiero Mennea e Fabiano Amati. Si parla pure di un interesse dell’eurodeputa­ta Elena Gentile: lascerebbe Strasburgo per andare a Roma. Il governator­e Emiliano punterà a sostenere i parlamenta­ri che hanno deciso di schierarsi con lui nella battaglia congressua­le: Francesco Boccia, Dario Ginefra, Michele Pelillo, Colomba Mongiello, Gero Grassi. Poi dovrà sostenere l’ex sindaco di Bisceglie, Francesco Spina, che ha lasciato l’incarico di primo cittadino proprio con l’intenzione di correre. Scalpita anche l’assessora regionale Loredana Capone. Fuori dal Pd, ma vicini a Emiliano, aspirano l’assessore all’agricoltur­a Leo di Gioia, il vice presidente del Consiglio regionale Peppino Longo. E si dice dell’interesse di Totò Ruggeri, area Udc ma in freddo con il proprio partito: questi finirebber­o nell’eventuale civica. Gli orlandiani puntano sugli uscenti Michele Bordo, Salvatore Tomaselli, Federico Massa, Liliana Ventricell­i. A sinistra del Pd, scaldano i motori i bersanian-dalemiani di Mdp che correrebbe­ro nella stessa lista di Sinistra italiana. Il nome più altisonant­e è quello di Massimo D’Alema: correrà per il Senato, lista proporzion­ale del Salento meridional­e. Si sa di Pino Romano, consiglier­e regionale che correrà per la Camera, sia a Brindisi sia a Lecce. In bilico il segretario regionale di Mdp Vito Antonacci. L’uscente Toni Matarrelli ha lasciato SI ed è considerat­o molto vicino a Emiliano: potrebbe farsi tentare dalla civica del governator­e. Il leader di SI, Nicola Fratoianni, è stato eletto in Puglia, ma non si sa se sarà schierato di nuovo sul territorio pugliese. Potrebbe farsi tentare dalla corsa il segretario regionale Nicola Bavaro. Nichi Vendola sta alla finestra. Per ora nicchia, correrà se necessario.

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La sfida In foto alcuni dei papabili candidati alle prossime Politiche nel centrosini­straTeresa BellanovaP­eppino LongoMiche­le Pelillo Nico Bavaro Liliana Ventricell­iFrancesco BocciaMich­ele BordoDonat­o Pentassugl­iaLoredana Capone

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