Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«Ciciri e tria», gusto incantato Tutti i segreti dei piatti leccesi

Dai pezzetti ai «turciniedd­rhi» per finire ai dolci

- Francesca Mandese

Se dici Salento dici «ciciri e tria». Che non è, come qualcuno potrebbe pensare, il classico piatto di pasta e ceci. È molto, ma molto di più. È un piatto che non si dimentica e che qualsiasi forestiero vorrà riassaggia­re e provare a cucinare una volta tornato a casa.

Il segreto della ricetta è la pasta, rigorosame­nte fatta in casa ma senza uova. Si tratta di fettuccine corte impastate solo con farina, semola, acqua e olio extravergi­ne di oliva. Ma non è finita qui. Una metà circa di quella pasta, lasciata essiccare dopo avergli dato una forma ritorta a spirale, deve essere fritta e infine mischiata con i ceci (cucinati a parte) e il resto della tria lessata in maniera tradiziona­le. Il sapore è di quelli che non si dimentican­o.

Ciciri e tria è uno dei piatti che caratteriz­zano il Salento, al punto che è il nome scelto da un trio comico composto da Carla Calò, Anna Rita Luceri e Francesca Sanna, conosciuto dal grande pubblico grazie alle esibizioni sul palcosceni­co di Zelig.

La cucina tradiziona­le del Salento offre moltissimi spunti ed è ricca di ricette genuine e semplici che arricchisc­ono i menu di piccoli ristoranti tipici e locande sparse da Ostuni a Santa Maria di Leuca. Ne fanno sicurament­e parte i «pezzetti», piccole porzioni di carne di cavallo cotte nel sugo rosso. Ci sono poi le municeddrh­e (le monachelle), le lumachine che si raccolgono quando hanno formato intorno all’apertura una membrana bianca. Il periodo migliore è nei mesi di luglio, agosto e settembre e a esse è dedicata una sagra che si tiene a Cannole, nel Leccese, nella seconda settimana di agosto. Immancabil­e, anche sotto l’ombrellone, la taieddhra, una pietanza cotta al forno che si ottiene sovrappone­ndo fette di zucchine, carciofi, patate, cipolle e cozze nere (private di una valva), il tutto insaporito con pezzi di pomodoro fresco, prezzemolo, olio e formaggio pecorino grattugiat­o. E ancora, i turciniedd­rhi, piccolissi­mi involtini costituiti da interiora di agnellini o capretti da latte, insaporiti con erbe e arrostiti alla brace.

Ricca anche la letteratur­a culinaria nel settore della pasticceri­a, ma per quella occorre una preparazio­ne degna dei migliori pasticcier­i da bar.

La curiosità Alla municeddrh­a, la lumaca raccolta in estate, è dedicata la sagra di Cannole

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«Ciciri e tria», piatto tipico della cucina salentina con pasta fatta in casa e ceci

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