Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Ripartizione dei seggi Non convincono i calcoli della prefettura Capone verso il ricorso
Loredana Capone non si arrende. E con lei, molto probabilmente, diversi altri candidati esclusi dall’accesso agli scranni del Consiglio regionale pugliese, dopo la ripartizione dei seggi decisa dalla Regione e dalla prefettura di Bari. Ieri mattina l’assessora allo Sviluppo economico, accompagnata dal proprio avvocato, ha incontrato informalmente alcuni dirigenti regionali e prefettizi per discutere della modalità con cui sono state svolte le operazioni di attribuzione dei seggi. Capone non è riuscita a farsi convincere. È terza nella lista del Pd di Lecce con 12.744 preferenze eppure non è stata inserita nella platea degli eletti. L’assessora tiene il riserbo sulle intenzioni future. Si sa solo che intende inviare una «memoria» scritta all’Ufficio centrale elettorale presso la Corte d’Appello di Bari. Ossia l’organismo che ufficialmente stabilirà la ripartizione dei seggi, considerato che le operazioni svolte finora dalla Regione e dalla prefettura di Bari sono da considerarsi del tutto provvisorie. Capone non riesce a comprendere come sia possibile che non sia stato attribuito il terzo seggio al Partito democratico di Lecce nonostante l’alta percentuale e il gran numero dei voti conquistati. Esibisce il seguente quadro prospettico: il Pd di Bari con 80 mila voti e il 16% dei voti assegnati alla lista consegue 3 seggi, il Pd di Lecce 79 mila voti e il 22% conquista due seggi. Ovvero gli stessi assegnati anche al Partito democratico di Taranto (42 mila voti), a quello di Brindisi (32 mila voti) e quello della Bat (31 mila). Insomma pare non esserci differenza tra i 79 mila voti di Lecce e i 31 mila voti di Barletta Andria Trani. Ovviamente non è questione di cifre assolute. I tecnici della Regione e della prefettura di Bari hanno osservato di aver pedissequamente osservato le procedure e le modalità di calcolo individuate dalla legge elettorale regionale. Capone non ci sta e nella scrittura della «memoria» da inviare all’Ufficio centrale elettorale si farà sostenere dalla competenza di un avvocato esperto di materia elettorale e soprattutto da un docente universitario di scienze statistiche. Secondo la tesi dell’assessora, infatti, il calcolo eseguito non terrebbe conto, nei vari passaggi, di alcuni seggi già attribuiti, il cui valore numerico era da sottrarre successivamente. Se la tesi di Capone fosse accolta, a perdere il seggio sarebbe la lista del Pd di Brindisi. Si vedrà come ragioneranno i magistrati dell’Ufficio elettorale centrale.
L’Ufficio elettorale L’assessora depositerà una memoria all’Ufficio elettorale centrale della Corte d’Appello di Bari
loro accordate premiano la serietà dei loro profili». C’è spazio anche per i sentimenti. Rivolga un saluto ai pugliesi, invoca un cameraman. «Cosa dire? Sono legato da affetto profondo verso i pugliesi e la Puglia. Qui è la mia culla e qui sono le mie radici. Qui morirò». Un attimo e poi uno scatto. «Ma non sono in panchina, sono sempre pronto a dare una mano». Forse è una promessa o forse una minaccia.