Corriere del Mezzogiorno (Campania)

SULLA SCUOLA DATE VOCE (ANCHE) AGLI STUDENTI

- Di Valeria Russo 17 anni

Caro direttore, la ringrazio per l’attenzione che il suo giornale ha dimostrato di avere per i giovani della città dando spazio al nascente progetto «Napoli 20 | 30». Le scrivo da liceale napoletana sperando che lei possa cogliere l’urgenza del mio appello sulla gestione della scuola in questa pandemia.

Didattica a distanza, in presenza, digitale integrata, linee guida per definire le modalità, distanziam­ento e sicurezza, con o senza mascherina… questi i principali argomenti al centro del dibattito sulla scuola ai tempi del Covid. Se n’è parlato e se ne parla tutt’oggi: politici, dirigenti, docenti, genitori, ognuno sembra voler avere voce in capitolo, ma quello che mi chiedo: «Dove sono gli studenti in tutta questa situazione? Qualcuno

li ha interpella­ti?».

Se è vero che spesso gli studenti per paura di esporsi, per non assumersi le proprie responsabi­lità o peggio ancora per pigrizia non si fanno avanti, credo che su un tema come questo dobbiamo pretendere di essere ascoltati.

Da studentess­a del quinto anno di Liceo, credo che la nostra opinione sia determinan­te nella scelta delle soluzioni da adottare o, quanto meno, debba essere ascoltata e valutata. Noi studenti rappresent­iamo il «cuore» della scuola e, come tali, dovremmo poterci esprimere liberament­e, senza che le nostre idee vengano stroncate dal pregiudizi­o di una scontata immaturità. Dovremmo invece ricevere più consideraz­ione nelle decisioni che ci riguardano.

Prima che studenti, siamo innanzitut­to ragazzi in piena età formativa e, in quanto tali, necessitia­mo di ambienti educativi stimolanti: confronti, scambi culturali, esperienze extra-curricular­i, sviluppo delle relazioni.

Venendo a mancare tutte queste condizioni, la formazione si riduce a mero apprendime­nto. Come credete sia possibile sviluppare competenze e personalit­à in un simile contesto, davanti ad uno schermo? La nostra formazione non proviene solo dalla scuola in sé, quanto da tutto quello che le gravita intorno.

Da studenti non vogliamo solo manifestar­e disagi e necessità ma dobbiamo rivendicar­e una maggiore partecipaz­ione nell’organizzaz­ione di tale didattica, arricchend­ola con idee e proposte che sanno d’innovazion­e in una didattica restia al cambiament­o.

Il presente e il futuro della scuola (e poi della società) siamo noi!

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