Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Non c’è da protestare La salute prima dei soldi Noi chef ci rifaremo»
working. Nei momenti morti cercheremo di provare nuove ricette, di immaginare nuove soluzioni in modo da farci trovare pronti per la vera riapertura».
In estate la grande illusione, anche tra i ristoratori, che tutto fosse finito. Qualcuno ha esagerato?
«Sono stato sempre molto criticato per l’atteggiamento molto prudente e mai disinvolto. Quando la Regione ha chiesto il mio aiuto, ho proposto di aprire più lentamente, in modo da poter leggere i dati sui contagi e regolarsi di conseguenza. In estate, alcuni, come noi alla Torre, hanno rinunciato a tante possibilità di lavoro, a far uscire il posto per un numero maggiore di clienti. Ma c’è stato anche chi ha pensato che il virus fosse scomparso. Purtroppo sono stati in tanti, abbiamo visto i video sui social. Strano che alcuni sindaci abbiano coperto tali comportamenti. Si è sperato forse che fossero solo piccole disobbedienze, invece il focolaio è rimasto acceso e col passare del tempo si è tramutato nuovamente in incendio. Non mi è piaciuto nemmeno che nelle grandi metropoli molti ristoranti, con clientela mediamente giovane, si siano trasformati in una sorta di club nei quali, dopo una certa ora, complice l’alcol, si è consentito di ballare e far festa».
Che ristori occorrono?
«Sicuramente il Governo dovrà fare qualcosa. Ma ci sono situazioni diverse: in certi casi ci sarebbe bisogno di contributi economici, in altri, lo Stato dovrà pensare alla ripartenza premiando chi avrà intenzione di investire e di assumere, prevedendo sgravi fiscali e contributivi. In questo momento, la priorità è aiutare i più deboli, che, dal punto di vista sanitario, sono gli anziani e i soggetti con patologie pregresse, ma, dal punto di vista della ristorazione, sono le aziende giovani
La risposta
Ho visto atteggiamenti strani di fronte a misure volte a salvaguardare la salute delle persone Non si può pensare esclusivamente ai propri interessi, ora c’è bisogno di stringere i denti