Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Ventuno positivi ogni cento tamponi
La Campania resta zona arancione ma preoccupano le percentuali. Terapie intensive piene
La Campania è sul piano inclinato arancione: pronta, però, a scivolare in zona rossa. Percentuali preoccupanti.
La Campania è sul piano inclinato arancione: pronta, però, a scivolare direttamente in zona rossa. L’estenuante tiki-taka tra Governo e Regioni è come se fosse neutralizzato di botto dalla brusca realtà delle cifre. Quelle che raccontano le ultime ventiquattro ore sono nel peggiore bollettino Covid mai confezionato dall’inizio dell’emergenza. Non tanto per il numero di nuovi contagiati (2971, di cui 101 sintomatici, su 13801 tamponi, e 65 mila 432 positivi in totale) quanto per la percentuale di riscontro dei nuovi casi: più di 21 persone su 100 (21,5 per la precisione: quasi 1 su 5) sono, infatti, risultate positive; mentre ammontano a 24 i decessi registrati.
Per Enrico Coscioni, neo presidente dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali e consigliere per la sanità del presidente della Campania Vincenzo De Luca, l’indicatore percentuale sui tamponi non è da considerare molto affidabile: «Noi tamponiamo i sintomatici e i contatti stretti dei sintomatici, non abbiamo drive in o una particolare abitudine a fare un tampone a macchia di leopardo — spiega —. Sulla percentuale di tamponi non sarei così convinto che ci dia un’indicazione molto precisa».
Ma come tutti abbiamo imparato, districandoci tra le tesi contrastanti dei virologi e la giungla di ipotesi scientifiche, bisogna guardare soprattutto un dato: l’occupazione dei reparti di rianimazione. E purtroppo in Campania dobbiamo rilevare l’accesso in terapia intensiva di 227 pazienti Covid, ben 56 più di ieri (i posti letto disponibili in Campania sono 580). Mentre quelli di degenza occupati sono 1497 su 1940 posti attivabili. Proprio l’Agenas ravvisa un serio rischio saturazione se dovesse non solo confermarsi, ma, come si teme, possa addirittura aumentare la curva dei ricoveri nei prossimi giorni. Infatti sono nove le regioni che hanno superato la soglia critica del 31 per cento dei posti di terapia intensiva occupati: Campania (44%), Liguria (31%), Lombardia (45%), Marche e Piemonte (37%), Bolzano (51%), Toscana (41%), Umbria (49%), Valle d’Aosta (65%). Per i ricoveri in reparto, inoltre, si sfiora il limite del 40%. A preoccupare è anche la velocità con cui si riempiono divisioni di pneumologia, medicina generale e malattie infettive, con la Campania al 37%. Insomma, percentuali che preoccupano seriamente. Si lavora senza sosta per allestire nuove soluzioni. Già oggi si parte con le cliniche private a Napoli. L’Asl Napoli 1 fa sapere che verranno attivati 40 posti letto nella Casa di Cura Villa Angela in via Manzoni e 90 posti letto nella clinica Villa delle Querce in via Battistello Caracciolo. Successivamente toccherà all’Hermitage in via Cupa Tozzoli, nella zona del Bosco di Capodimonte, con l’attivazione di 60 posti letto di degenza ordinaria dal 23 novembre. Intanto, continuano i lavori di adeguamento nell’ospedale San Giovanni Bosco, liberato dai ricoveri, che dall’11 novembre accoglierà soltanto pazienti Covid (ieri c’è stata una protesta per il mantenimento dei servizi di emergenza). «Sono in corso — ha spiegato il dg Ciro Verdoliva — lavori per assicurare la piena sicurezza di pazienti e medici nel nuovo ospedale Covid e parallelamente medici e infermieri stanno svolgendo un corso di formazione sulle procedure anti virus sotto la
Posti letto privati Al via la disponibilità di nuovi reparti Covid nelle strutture private e al S. Giovanni Bosco
guida del professore Franco Faella». Faella, primario emerito del Cotugno, ora in pensione, è tra i pochi che hanno aderito, sin dall’inizio della emergenza, all’appello per il rientro in servizio dalla quiescenza, prestando la propria collaborazione nella trasformazione in Covid center del Loreto Mare. Nell’ospedale San Giovanni Bosco saranno attivati 89 posti letto: 40 degenze ordinarie Covid 19; 12 posti di ginecologia e ostetricia dove si potrà partorire in caso di positività; 6 di ortopedia: 12+4 di cardiologia con emodinamica; 15 posti di chirurgia vascolare, generale e neurochirurgia. Tutti riservati a pazienti Covid.