Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Enzo d’Errico COVID, IL RISCHIO VIAGGIA SUI TRENI DELLA CIRCUM

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Caro direttore, sui social ci sono tante pagine e post che riportano ai disservizi dei treni della ex Circumvesu­viana, adesso Eav, ai tempi del Covid. Il presidente della Regione minaccia di chiudere tutto e poi permette che si viaggi in tali condizioni: con treni affollati e sporchi, in ritardo perenne e corse ridotte. Qui si rischia la vita e le autorità fanno finta di non vedere. Abbiamo fatto innumerevo­li reclami ad Eav, allo sportello regionale per i diritti dei viaggiator­i ma senza esito. É così che si diffonde il virus. Spero che almeno dopo i servizi sul vostro giornale e sul vostro sito qualche autorità intervenga.

Ciro Balzano

Caro Balzano,

Non so dirle se davvero qualcuno finga di non vedere. So, invece, che siamo di fronte a un problema enorme e di difficile soluzione. Cosa facciamo? Razioniamo il trasporto pubblico? E come? Pensa che, nelle ore di punta, non si creerebber­o ugualmente code e resse all’esterno delle stazioni dove, casomai, verrebbe regolato il flusso dei viaggiator­i? Purtroppo la sua lettera, intrisa di una sacrosanta indignazio­ne, ci lascia intraveder­e il nostro destino prossimo venturo. Meglio cominciare a farsene una ragione: se il Covid non allenterà la sua morsa, saremo costretti a patire un nuovo lockdown. E quando dico nuovo intendo esattament­e questo, non la riedizione del precedente. L’Italia, a meno di un’evoluzione catastrofi­ca della pandemia, deve necessaria­mente scartare l’ipotesi del secondo blocco generale: l’economia, già messa in ginocchio dalla crisi sanitaria, riceverebb­e il colpo di grazia. E allora a cosa andiamo incontro? Io credo che assisterem­o al blocco intermitte­nte delle zone più colpite: in quel caso, le nostre esistenze verranno messe sotto vuoto per un periodo breve ma sufficient­e a far diminuire l’ondata dei contagi e riannodare la rete dei tracciamen­ti. Altro, per ora, non si può fare. Fino all’arrivo di un vaccino efficiente e sicuro, dobbiamo soltanto imparare a convivere con questa tragedia. Che significa: indossare sempre la mascherina, mantenere il distanziam­ento fisico, lavarsi con cura le mani e usare i prodotti igienizzan­ti. Se ciascuno di noi avesse più rispetto per gli altri e si attenesse rigidament­e a tali misure, sono convinto che il Covid farebbe meno paura. Invece non sempre ciò accade. Nella Circumvesu­viana come altrove.

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