Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Da ieri accessibile l’arenile del parco Su «Change.org» via a una petizione per contestare la gestione dell’area
alterato la fisionomia originaria del luogo». Paventano, infine, che il contingentamento degli accessi giustificato con l’emergenza Covid possa diventare poi la norma, anche quando sarà superata l’epidemia di Coronavirus. Continua a far discutere, dunque, il meccanismo di accesso all’area marina protetta. Le prime polemiche risalgono ad alcuni anni fa, quando fu stabilito il numero chiuso per entrare nella zona A e fu introdotta la necessità di consegnare il proprio documento alle guardie giurate. I gestori del Csi Gaiola hanno, peraltro, sempre replicato alle critiche sostenendo che la possibilità di nuotare in una zona a riserva integrale rappresenta una eccezione e che, per garantire la tutela della Gaiola, è inevitabile contingentare gli ingressi.
Recentemente hanno incassato la solidarietà di una cinquantina di intellettuali, i quali hanno sottoscritto un appello in loro sostegno lanciato da Paolo Giulierini, il direttore del Museo archeologico nazionale. Ieri, intanto, primo giorno di apertura dopo l’emergenza Covid e sulla base del protocollo siglato dal Comune di Napoli e dal Centro studi interdisciplinari che contingenta gli accessi alla piccola spiaggia, non si sono verificati problemi. Commenta Maurizio Simeone, biologo marino e presidente del Csi Gaiola: «Ha funzionato tutto alla meraviglia. Non c’è stata ressa all’ingresso e voglio rivolgere per questo i complimenti a tutti quelli che sono venuti. Anche la discesa che porta all’area marina era sgombra di motorini ed auto che solitamente in questo periodo sono parcheggiati in maniera selvaggia». Alla riapertura il Comune era presente con l’assessore al Mare Francesca Menna.