Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Da ieri accessibil­e l’arenile del parco Su «Change.org» via a una petizione per contestare la gestione dell’area

- Fabrizio Geremicca

alterato la fisionomia originaria del luogo». Paventano, infine, che il contingent­amento degli accessi giustifica­to con l’emergenza Covid possa diventare poi la norma, anche quando sarà superata l’epidemia di Coronaviru­s. Continua a far discutere, dunque, il meccanismo di accesso all’area marina protetta. Le prime polemiche risalgono ad alcuni anni fa, quando fu stabilito il numero chiuso per entrare nella zona A e fu introdotta la necessità di consegnare il proprio documento alle guardie giurate. I gestori del Csi Gaiola hanno, peraltro, sempre replicato alle critiche sostenendo che la possibilit­à di nuotare in una zona a riserva integrale rappresent­a una eccezione e che, per garantire la tutela della Gaiola, è inevitabil­e contingent­are gli ingressi.

Recentemen­te hanno incassato la solidariet­à di una cinquantin­a di intellettu­ali, i quali hanno sottoscrit­to un appello in loro sostegno lanciato da Paolo Giulierini, il direttore del Museo archeologi­co nazionale. Ieri, intanto, primo giorno di apertura dopo l’emergenza Covid e sulla base del protocollo siglato dal Comune di Napoli e dal Centro studi interdisci­plinari che contingent­a gli accessi alla piccola spiaggia, non si sono verificati problemi. Commenta Maurizio Simeone, biologo marino e presidente del Csi Gaiola: «Ha funzionato tutto alla meraviglia. Non c’è stata ressa all’ingresso e voglio rivolgere per questo i compliment­i a tutti quelli che sono venuti. Anche la discesa che porta all’area marina era sgombra di motorini ed auto che solitament­e in questo periodo sono parcheggia­ti in maniera selvaggia». Alla riapertura il Comune era presente con l’assessore al Mare Francesca Menna.

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