Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Montecarlo, Napoli e gli anni Cinquanta
Gabriella Giglio e Paolo Manieri si conoscono il 9 gennaio del 1993 a La Caffettiera, in piazza dei Martiri. Lei ha 22 anni, lui 28: sono napoletani, ma nessuno dei due vive in città. Si piacciono subito: l’11 gennaio lui le dà il primo bacio, il 14 la chiede in moglie. Si sarebbero sposati entro un mese se la mamma di lei — l’energica signora Lia — non fosse intervenuta imponendo calma e rigore. Gabriella ha perso da poco il papà, vive a Montecarlo e sta imparando a confrontandosi con sfide professionali importanti, legate ad una impegnativa eredità. Paolo vive a a Milano, dove ha studiato alla Bocconi, e ha determinazione da vendere. I suoi genitori con padre Gennaro Matino — che diventerà guida spirituale della coppia — vengono ricevuti dalla signora Lia per chiedere la mano di Gabriella e le portano l’anello di fidanzamento. «É una unione anni Cinquanta» scherza lei, che sposerà Paolo nel giugno dell’anno successivo in un sontuoso abito di Alessio Visone, con uno strascico lungo due metri e mezzo e nove metri e mezzo di velo. Cerimonia e ricevimento al Cocumella a Sorrento e avanti tutta verso una vita a due fatta di intese profonde e complicità. Paolo è un economista puro, abile e competente, lei una manager decisa: anche nel lavoro sono una coppia affiatata e vincente. Restano a Montecarlo fino al 2003, poi tornano a Napoli. Un atto d’amore per la città alla quale vogliono legare i figli Maria Claudia, Vincenzo Maria e Francesco Maria. Gabriella è una donna di entusiasmi e talenti e accanto all’alta finanza fa posto alla scrittura. Suo marito l’ha spinta alla lettura, poi lei ha sviluppato gusti personali e dato ascolto alla sua esigenza di dedicarsi alla prosa. É incoraggiata anche da Maurizio de Giovanni, con il quale è nata una intesa nel corso della sua presidenza del Club Inner Wheel Luisa Bruni - Paolo è rotariano, club Napoli Chiaja - che la spinge a far andare per il mondo Sofia, protagonista dei tre romanzi che ha dato alle stampe. I libri sono un suo dominio, condivide invece con Paolo l’impegno della fondazione Enzo e Lia Giglio, sfida comune per sostenere progetti solidali nella quale sono coinvolti anche i figli. Paolo e Gabriella hanno sempre vissuto con la madre di lei e a volte non è stato facile. Ma ha prevalso la sensazione di sentirsi pezzi combacianti di un puzzle e la voglia di essere famiglia, accompagnata dalla buona cucina di lei, la sfegatata passione per il Napoli calcio di lui, il teatro, i viaggi, l’arte, gli amici e la voglia di ricevere e divertirsi, come quando lei ha ballato per lui una danza del ventre. Gabriella alle amiche racconta di sentirsi una donna fortunata, amatissima dai suoi quattro uomini - il padre, Paolo e i figli - e dal suo complice Alessio, che negli anni è diventato molto di più del suo stilista del cuore e dell’anima. E sostenuta da due donne straordinarie: la madre e la figlia.
” L’intesa Lui è un economista lei una manager e anche sul lavoro sono affiatatissimi