Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Se il Nord non vuol vedere che il Sud rispetta le regole
Diciamoci la verità, questa cosa che il coronavirus fa più danni al Nord che al Sud proprio non si capisce. Ma soprattutto non va giù agli amici del Nord.
Sono perplessi, a tratti indispettiti, a volte addirittura scostumati. Spesso tradiscono il nervosismo con affermazioni larvatamente razziste. Inutile fare l’elenco (oramai numeroso) di politici (Salvini: «non è possibile che in Campania ci siano cosi pochi contagi») e giornalisti famosi.
Sarà per il clima, sarà perché siamo più poveri e meno industrializzati (la cartina geografica del Covid-19 coincide praticamente con la cartina del tessuto industriale nel paese), sarà per l’età media più bassa. Chissà. O sarà perché abbiamo De Luca che con le sue maniere riesce a tenere tutti in casa? Chi può dirlo. Certa comunicazione ripropone dei cliché folkloristici isolati (una rissa in un supermercato, una fila disordinata), ma la verità è che in questa emergenza sanitaria è venuta fuori la dignità partenopea. Un popolo geneticamente disordinato oggi rispetta le ordinanze severe della Regione in modo addirittura sorprendente.
Per lavoro esco tutti i giorni e vi assicuro che la città appare ordinata e rispettosa. Vivo a ridosso del pallonetto di Santa Lucia ed assisto da settimane, incredulo, ad un miracolo: quei ragazzi scostumati che vanno avanti e indietro a tutte le ore del giorno e della notte per i vicoli sono scomparsi. Il silenzio regna assoluto, si sente il profumo dei giardini e del mare. Non so che fine abbiano fatto quei ragazzini ed i loro parenti, ma posso assicurarvi che non sono in strada (la loro vera casa). Sono nascosti in appartamenti minuscoli, spesso in un basso, in silenzio. Avranno paura del virus e per questo non escono? Può darsi, ma certamente sino a ieri non hanno mai avuto paura di nulla, spavaldi innanzi alle forze dell’ordine sempre, anche se c’era il Presidente della Repubblica a Monte di Dio.
Non facciamoci illusioni, il virus è qui, in agguato. L’emergenza è tutt’altro che superata. Occorre massima attenzione da parte di tutti. Non possiamo certo cantare vittoria con 160 morti in Campania e non possiamo purtroppo escludere che, se non stiamo attenti, saranno molto di più. Oggi questa dignità o orgoglio partenopeo deve essere ratificato. E poi potremo dire che qualcosa è cambiato. Il Nord ricco e opulento quasi ci invidia. La ricchezza economica diventa addirittura una minaccia. La sanità dell’eccellenza lombarda fatica a reggere l’emergenza. La povera sanità campana produce innovazione, con Ascierto, umilmente, lancia al mondo messaggi di speranza. E che dire dell’eccellenza del Cotugno? Indicato da Sky International come miglior ospedale italiano per Covid19, dove grazie a procedure rispettate senza incertezze risulterebbero zero medici contagiati.
Il coronavirus rischia di cambiare le nostre abitudini di vita e costringe a rivedere dogmi troppo scontati, rispetto al rapporto tra nord e sud.