Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Ecco gli allenamenti anti-virus
Il Napoli studia l’eventuale ripresa: mascherine, guanti. Esercizi a gruppi e niente bus collettivo
NAPOLI Il premier Conte l’ha definita la fase 2, quella di transizione in attesa che la scienza ci liberi dal Covid-19. Gli allenamenti sono sospesi anche per decreto governativo fino al 13 aprile ma nelle prossime settimane anche il calcio rientrerà nel percorso post lockdown.
La ripresa dovrebbe prevedere due momenti separati: prima visite mediche, test fisici e allenamenti individuali, poi quelli collettivi come prevedeva anche il protocollo d’intesa sottoscritto dai medici sportivi italiani in cui si suggeriva il primo stop agli allenamenti fino al 3 aprile. Dalla Spagna è arrivato un indizio su ciò che dovrà fare il calcio per provare a ripartire quando le condizioni sanitarie lo permetteranno. La Liga ha elaborato un protocollo che invierà a tutti i club spagnoli, in Italia non c’è ancora, i medici sportivi lo stanno studiando e, considerando anche i buoni rapporti tra Gravina e Robiales, presidente della Rfef, la federazione calcistica spagnola, si tratta di un modello di cui tener conto.
Il centro sportivo di Castel Volturno è vuoto da 40 giorni circa, l’ultimo allenamento risale al 12 marzo, poi gli azzurri hanno lavorato solo da casa con il supporto via Skype di Gattuso, del suo staff e dei medici del club. Alcune indicazioni del protocollo spagnolo appartengono alle buone pratiche che il Napoli aveva già adottato nella prima metà di marzo, quando s’attendeva ancora la decisione della Uefa sul rinvio di Barcellona-Napoli.
I medici azzurri si erano già mossi su tanti aspetti per tutelare tutti al centro sportivo di Castel Volturno: l’utilizzo delle mascherine, la nuova abitudine di tenere quanto più possibili le porte aperte sia per evitare il possibile contagio con le maniglie che per favorire il circolo dell’aria e la predisposizione ad evitare gli assembramenti in sala video, negli spogliatoi e in palestra.
Il capitolo delle visite mediche sarà un nodo da decifrare nel calcio dopo l’emergenza, sicuramente i club dovrebbero predisporre i tamponi per tutti i tesserati a differenza di quanto avveniva fino ad inizio marzo. Il protocollo spagnolo prevede delle indicazioni anche per i trasporti, suggerisce il bus in caso di ritiri per rispettare la norma di occupare un posto ogni cinque file, in casa Napoli si pensava a taxi personali. Le soluzioni da adottare non mancano, il dibattito s’arricchirà di nuove idee fino a quando non ci sarà la certezza di poter ripartire.
Il direttore sportivo Giuntoli a Sky ha dato indizi, invece, sulla costruzione del Napoli che verrà: «Continueremo nel percorso di rifondazione che abbiamo già iniziato negli scorsi mesi, abbiamo già preso Rrahmani e Petagna. Siamo felici di continuare con Gattuso ma non abbiamo ancora concluso la trattativa a tavolino. Riguardo a Milik stiamo provando a rinnovare il contratto con il suo entourage, ci sarà un ridimensionamento nel calcio ma non riguarderà i campioni che saranno comunque contesi da grandi club. Ci impegneremo per mantenere il Napoli ad alti livelli».
Giuntoli
Con Milik stiamo provando a rinnovare il contratto Ci sarà un ridimensionamento ma non riguarderà i campioni che saranno contesi da grandi club
Indicazioni
Visite mediche per i giocatori, test fisici: esercizi individuali e poi quelli collettivi, come già prevedeva il protocollo dei medici sportivi