Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Vallone dei Mulini, sequestrato il cantiere «Lavori non conformi» Indagato ex assessore Il Wwf: «Compromessa l’antica bellezza»
Dopo gli esposti del Wwf e dei Verdi ambiente e società è scattato ieri il sequestro preventivo del Vallone dei Mulini, uno dei luoghi simbolo di Sorrento, da parte della Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Il provvedimento, che andrà ora al vaglio del giudice delle indagini preliminari, blocca i lavori che erano stati avviati da circa un anno da Mariano Pontecorvo, ex assessore ai Lavori pubblici che oggi siede in consiglio comunale ed è proprietario dell’area.
Erano giustificati dallo stesso Pontecorvo, indagato per violazione al testo unico dell’edilizia, come operazioni di messa in sicurezza e miglioramento. Quegli interventi relativi all’antico mulino ed al canyon che ospita una particolarissima vegetazione, anche in ragione di uno specifico microclima, stavano però comportando, secondo le associazioni ambientaliste, uno stravolgimento dei luoghi. La Procura di Torre Annunziata li ha fermati perché ritiene che, sia pur conformi alla certificazione di inizio attività, siano in contrasto con il piano urbanistico territoriale della penisola sorrentino-amalfitana e con il piano urbanistico comunale di Sorrento. Il sequestro preventivo è stato accolto con soddisfazione da Claudio d’Esposito, esponente del Wwf della penisola sorrentina: «Era in corso una vera e propria urbanizzazione di un sito di grandissimo pregio naturalistico, storico e ambientale. Chiodature, reti, malta ed integrazioni murarie ne avrebbero compromesso la bellezza e l’unicità».
Nel vallone, sottolinea il referente del Panda, «il Wwf ha di recente censito esemplari unici e affascinanti di querce bicentenarie. Tra questi un Leccio monumentale». Pontecorvo acquistò il Vallone dei
Mulini nel 2010 da un altro privato e lo pagò 300 mila euro. All’epoca era ancora assessore nella giunta Cuomo e non mancarono polemiche e denunce, in particolare da parte del compianto consigliere di opposizione Giovanni Antonetti, relative al mancato esercizio del diritto di prelazione da parte del Comune. Sindaco ed assessore – Pontecorvo si sarebbe peraltro dimesso di lì a poco – risposero a critiche e perplessità rivendicando la correttezza dell’operato della giunta. Più recentemente l’attuale proprietario ha sostenuto di aver acquistato il sito e l’antico mulino solo perché il Comune non aveva i soldi per farlo e con l’obiettivo di renderlo fruibile a tutti.