Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Chiusi parrucchieri e barbieri: contribuiamo a battere il virus
NAPOLI Parrucchieri, barbieri, centri estetici dovranno restare chiusi fino al prossimo 3 aprile. É stato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, con propria ordinanza a disporre nella mattinata di ieri — con decorrenza immediata — la chiusura di attività dove, solo fino a poche ore fa, si è lavorato affrontando una serie di incognite.
Mascherine, guanti, amuchina e disinfettanti per quelli che — dopo il weekend e in seguito al giorno di chiusura settimanale — sono comunque tornati al lavoro con moltissimi interrogativi sulla condotta da tenere. Molti altri, invece, hanno optato per abbassare in anticipo sulle direttive regionali le serrande delle proprie attività, per cautelare dipendenti e clienti.
In via Vetriera alla barberia Boellis, quasi cento anni di storia, erano pronti a chiudere da qualche giorno. «Insieme con mio padre Peppino — racconta Michele Boellis — ci siamo a lungo interrogati sul modo giusto di procedere nel rispetto della salute di tutti. E siamo certi che sia questa la strada maestra: da piccole imprese siamo orgogliosi di concorrere ad una grande visione. Di dire al Paese che ci siamo. Che abbiamo un valore che si esprime nella compattezza di un gesto che può fare la differenza. Restare uniti e restare a casa ed essere pronti ad una grande ripresa è il nostro dovere assoluto di queste ore. Non avrebbe avuto alcun senso procedere in modo differente».
Anche l’hair stylist Massimiliano Campanile, esclusivista in Campania del marchio Aldo Coppola, ha deciso di chiudere il proprio salone di via Mariano D’Ayala in anticipo sulle direttive regionali. «Il nostro lavoro non potrebbe essere svolto nel rispetto della normativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri che impone una distanza minima di sicurezza di un metro — spiega —. É dunque giunto il momento di mettere in campo tanto coraggio, logica e rispetto sia per i clienti che per i lavoratori nella consapevolezza che solamente agendo nell’immediato si potranno evitare ulteriori contagi e tornare, presto, alla normalità».
L’assessore al Commercio del Comune, Rosaria Galiero, ringrazia «i nostri artigiani, imprenditori e commercianti per l’enorme sacrificio che stanno sostenendo. Li rassicuriamo che il Comune di Napoli si è attivato presso Regione e Governo allo scopo di ottenere sostegni economici, contributi e sgravi fiscali. Uniti e responsabili, vinceremo anche questa battaglia».
Quasi tre settimane di stop, dunque, difficili da gestire non solo per le aziende che hanno concesso ferie arretrate ai dipendenti (dove possibile) e che stanno cercando di individuare misure alle quali accedere per attutire i contraccolpi di questa pausa obbligata. Ma anche i clienti, e soprattutto le clienti, abituali dei saloni stanno prendendo confidenza con una direttiva che concorre a cambiare radicalmente le abitudini di chi considera il parrucchiere o i centri di manicure riferimenti settimanali fissi. E qualcuno si sta già interrogando sulla possibilità di reperire, sul mercato, professionisti che offrono servizi a domicilio. Esponendosi, in questo caso, comunque al pericolo di un contagio portato di casa in casa da quella che anticamente a Napoli veniva definita «capera». Che non potrebbe comunque lavorare agevolmente mantenendo il metro di distanza con i clienti. Ma le esigenze di una messa in piega, del ritocco di un colore o del cambio di uno smalto semipermanente potrebbero affermarsi su tutto il resto. Sempre che non si affermi la sobrietà— come stile — nelle prossime, insolite, settimane.