Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Sindaco demagogo e pure inconcludente» I «resistenti» di Napoli alla prima uscita
C’è l’assessore Daniele: «Mi ha mandato de Magistris»
NAPOLI Si definiscono «comitato civico di resistenza per Napoli» e ieri hanno avuto il battesimo pubblico in un incontro in Piazza San Domenico, nella sede dell’associazione teatrale Il Pozzo e il Pendolo. Un centinaio in sala, età media piuttosto alta e molti volti in gran parte già noti alle cronache politiche cittadine.
Esponenti del Pd, rappresentanti della società civile, sindacalisti. Accomunati tutti — o quasi — da una valutazione estremamente critica nei confronti dell’operato della giunta de Magistris. Hanno firmato un manifesto con un obiettivo ambizioso: «Interconnettere le intelligenze, le visioni e le prospettive delle diverse esperienze napoletane per dare forza alle molte energie che Napoli esprime e per reagire ai tanti fattori di crisi che vive ogni giorno». Insomma, un manifesto che contiene in se stesso un atto di accusa nei confronti dell’esecutivo cittadino.
Appuntamento alle 16,30, ma a quell’ora la platea è vuota e, tra i pochi presenti, c’è già chi teme un flop. La preoccupazione svanisce circa mezz’ora più tardi, quando in sala le sedie cominciano finalmente ad essere occupate.
Arrivano tra gli altri due ex assessori di de Magistris che ruppero con il sindaco – Bernardino Tuccillo e Pina Tommasielli –; Berardo Impegno, esponente di spicco della corrente migliorista nel Pci che fu; Guglielmo Allodi, ex assessore provinciale ed ex dirigente del Pd campano; l’ex sindacalista Andrea America, che con il Psi fu assessore allo Sport a Napoli e che ha ricoperto incarichi istituzionali anche nel comune di Mariglianella; il giornalista Marco Demarco, già fondatore e direttore del Corriere del Mezzogiorno.
C’è naturalmente Marco Sarracino, ventinovenne componente dell’assemblea nazionale del partito democratico, che è uno dei registi della nascita del comitato e da alcuni mesi si sforza di trovare nuovi spazi di manovra per il suo partito, uscito malconcio dalle elezioni di marzo. Isaia Sales, ex parlamentare del Pci, studioso delle problematiche del Mezzogiorno e della criminalità organizzata, è tra i primi ad arrivare. Subito dopo di lui compare Gennaro Esposito, avvocato ed ex consigliere comunale della maggioranza de Magistris che ora è il referente dei comitati dei cittadini che si battono contro la movida selvaggia e per la vivibilità nei propri quartieri. La scuola è rappresentata da Armida Filippelli, che è stata dirigente al Galiani. Per l’Università c’è Francesco Marone, che insegna Diritto costituzionale al Suor Orsola Benincasa.
È proprio Marone ad aprire le danze con un intervento che dipinge una Napoli sull’orlo del precipizio, amministrata malamente da una giunta guidata da «un sindaco demagogo ed inconcludente». Un j’accuse in piena regola, il suo, al quale assiste anche Nino Daniele, che della giunta de Magistris è assessore con deleghe al Turismo ed alla Cultura.
La presenza di Daniele suscita interpretazioni maliziose circa una sua possibile imminente rottura con l’amministrazione in carica. L’interessato, però, smentisce: «Nulla di tutto questo, per carità. Sono qui, anzi, proprio su richiesta del sindaco, che era stato invitato dagli organizzatori e mi ha delegato a presenziare. Immaginavo fosse una occasione trasversale di dibattito su Napoli ma mi pare che si sia trasformata in una iniziativa chiaramente a carattere politico. Nulla di male, per carità. Tutto legittimo». Si allontana dopo un pò perché impegnato in una riunione di giunta, mentre si susseguono gli interventi coordinati da Marco Rossi Doria e Gennaro Marasca. Il primo – insegnante, fondatore dell’associazione Maestri di Strada ed esperto di politiche educative — è stato sottosegretario all’Istruzione del governo Monti dal 2011 al 28 aprile 2013 ed è stato poi riconfermato allo stesso incarico da Enrico Letta. Si è candidato a sindaco di Napoli nel 2006 con la lista Decidiamo Insieme ed alla Camera a marzo di quest’anno nello schieramento di centro sinistra.
Marasca – magistrato in pensione – è stato assessore comunale dal 1994 al 1997 nella giunta Bassolino. L’incontro dura un paio di ore, poi tutti a casa con l’impegno di ritrovarsi al più presto e di dare vita ad una serie di iniziative su temi specifici.
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Il manifesto Connettiamo intelligenze diverse per reagire ai tanti fattori di crisi che la città vive ogni giorno