Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Sbarcata dall’Aquarius Costretta a prostituir­si a soli quattordic­i anni

Rapita, stuprata e venduta per 100 mila euro dai trafficant­i La polizia municipale ferma la nigeriana, ora è in mani sicure

- Di Fabio Postiglion­e

San Giovanni L’adolescent­e vendeva il suo corpo in via Ferrante Imparato per comprarsi la libertà

Quando Amina è scesa a Palermo il 13 ottobre dell’anno scorso tremava. Non per l’emozione o il freddo, ma per la paura di quello che l’aspettava. Era stata soccorsa la notte prima in mezzo al mare dalla nave Aquarius di Sos Mediterran­ee. Con lei c’erano altri 606 migranti che erano stati salvati in sette operazioni di soccorso in meno di 36 ore.

Ad ottobre le condizioni climatiche erano buone, il mare calmo e i viaggi dei disperati sui gommoni in quei giorni non si contavano. Aquarius fu ribattezza­ta la «nave dei bambini» perché a bordo c’erano 241 minori, 178 dei quali non accompagna­ti e tra loro c’era anche Amina, che a 14 anni, aveva già il destino segnato e per questo piangeva. Doveva fare la prostituta, era stata comprata un mese prima dalla mafia nigeriana per 100mila euro dalle mani di un gruppo che recluta per pochi spiccioli, nelle tribù più povere della Nigeria, le ragazzine appena adolescent­i. Amina fu prelevata, violentata e imbarcata sul gommone. Aveva due compiti: scappare dal centro di prima accoglienz­a e non dire mai quello che stava subendo. La pena sarebbe stata la morte. Non tanto la sua, ma quella della sua famiglia. Quei 100mila euro avrebbe dovuti scontarli in strada con circa 10mila prestazion­i sessuali.

Forse sarebbe morta prima, di vergogna e di stenti. Ma per fortuna sul suo cammino sono arrivati gli uomini del reparto Tutela emergenze sociali e minori della polizia municipale di Napoli, coordinati dal capitano Giuseppe Cortese. Amina era stata già individuat­a ad agosto dal

Corriere del Mezzogiorn­o che aveva lanciato l’allarme sulla prostituzi­one minorile in alcune zone di Napoli in una inchiesta. Si nascondeva in una strada stretta e buia, ma chi la voleva sapeva bene dove fosse: in una traversa di via Ferrante Imparato, a san Giovanni a Teduccio. Due notti fa per lei l’incubo è finito. Gli agenti della polizia municipale hanno individuat­o quella strada che già stavano monitorand­o da alcune settimane e sono entrati in azione. L’hanno bloccata nonostante avesse provato a scappare tra la vegetazion­e e i rifiuti, con uno slalom spericolat­o tra le auto che sfrecciava­no via veloci, ma in cuor suo sperava di essere acciuffata così da lil’hanno berarsi dalla schiavitù alla quale era stata costretta subito dopo essere scappata dal centro di prima accoglienz­a in Sicilia.

Quando è stata bloccata ha detto con decisione e in un italiano stentato: «Sono del 1998, ho venti anni». Una tecnica che una di loro aveva svelato al Corriere del

Mezzogiorn­o: dire di essere appena maggiorenn­i ma affermarlo con sicurezza, con una data di nascita precisa, così da non indurre in tentazione gli agenti. Lo aveva fatto anche lei: senza tentenname­nti. Ma gli uomini del capitato Cortese sono fin troppo esperti e attenti e così fermata per un approfondi­mento investigat­ivo. Le sue parole e la sua sicurezza sono crollate davanti alla verità uscita fuori da un database che hanno le forze di polizia in cui ci sono i dati delle persone che arrivano in Italia e vengono fotosegnal­ati. La ragazzina aveva commesso un errore che non aveva raccontato ai suoi aguzzini. Si era fatta identifica­re e aveva fornito la sua vera data di nascita appena arrivata in Sicilia: quasi un modo per farsi cercare e così grazie a quelle informazio­ni registrate un anno fa si è salvata. Gli agenti l’hanno portata in un centro top secret, lontano dalla città, dove sarà curata sia nel fisico che nell’animo. È stata denunciata perché ha fornito false generalità. Con lei sono state fermate anche altre due nigeriane, appena diciottenn­i.

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 ??  ?? L’articoloIl giorno in cui il Corriere pubblicò la puntata dell’inchiesta sulle minori schiave del sesso: era il 14 agosto scorso
L’articoloIl giorno in cui il Corriere pubblicò la puntata dell’inchiesta sulle minori schiave del sesso: era il 14 agosto scorso

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