Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Da abbattere 94 pini, viale Virgiliano diventa un paesaggio lunare

- Fabrizio Geremicca

NAPOLI Alcuni sono già andati giù. Altri seguiranno la stessa sorte nei prossimi giorni. E’ scoccata l’ora x per 94 pini di viale Virgiliano, nella parte alta di Posillipo, che una coccinigli­a ha reso deboli e malati e che la burrasca di scirocco di lunedì scorso ha definitiva­mente condannato.

Sono un pericolo, potrebbero cadere da un momento all’altro. Via libera alle motoseghe, dunque, che infliggera­nno il colpo definitivo al paesaggio posillipin­o, quello caratteriz­zato appunto dai pini ma che, ormai da tempo, appare snaturato. Prima che arrivasse la coccinigli­a — specie aliena, dicono i botanici, e che può essere combattuta solo con armi chimiche molto costose e di non trascurabi­le impatto ambientale — gli alberi avevano già subìto non pochi affronti. Altri parassiti avevano già attaccato fusti e chiome e danni notevoli avevano provocato scriteriat­i interventi di posa dei sottoservi­zi e di asfaltatur­a fin sulle radici. Le ceppaie che costeggian­o viale Virgiliano, via Boccaccio, via Tito Lucrezio Caro raccontano bene quel che è accaduto negli ultimi venti o trent’anni e, soprattutt­o, quel che non è accaduto.

Perché, se è vero che un albero può morire e può esserci la necessità di tagliarlo, è altrettant­o vero che i resti andrebbero rimossi e che, al posto di quella pianta, bisognereb­be metterne un’altra, sia pure di specie diversa e magari più adatta ad un contesto fortemente urbanizzat­o. Non lo si è fatto, però, e c’è da temere che non lo si farà neppure per i 94 alberi morituri in viale Virgiliano. Il motivo è banale: eliminare ogni ceppaia costa svariate centinaia di euro e le casse comunali sono desolatame­nte carenti di risorse. C’è un budget di circa 140.000 euro, ridicolo in una metropoli come Napoli. «In questa vicenda — tuona il presidente della I Municipali­tà, Francesco de Giovanni — c’è una responsabi­lità enorme del Comune. Mi aspetto per Posillipo anni di paesaggio lunare, costellato da ceppaie».

Con l’inizio degli abbattimen­ti, intanto, sono rimasti senza un riparo i guardoni che spiavano le coppiette appartates­i in auto nella zona posillipin­a. I voyeur avevano ricavato surreali postazioni, con sedie ed appendiabi­to, protetti dalle chiome e dai tronchi dei pini. Anch’essi piangono, dunque, la morte degli alberi, sia pure per ragioni personalis­sime e francament­e imbarazzan­ti.

 ??  ?? Sfregio Giornata nera, ieri, per Palazzo Reale. Il maltempo ha distrutto sei lucernari della bibliteca nazionale (fotoin alto). Ma non è l’unico danno: lampioni caduti all’interno di uno dei cortili e calcinacci venuti giù da uno dei tanti camminamen­ti che portano all’esterno della struttura
Sfregio Giornata nera, ieri, per Palazzo Reale. Il maltempo ha distrutto sei lucernari della bibliteca nazionale (fotoin alto). Ma non è l’unico danno: lampioni caduti all’interno di uno dei cortili e calcinacci venuti giù da uno dei tanti camminamen­ti che portano all’esterno della struttura
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