Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Arturo, la svolta Arrestato l’accoltellatore Il pm chiede il faccia a faccia
Aveva lui il coltello: era il capo del «branco». Quando i suoi amici hanno bloccato Arturo per provare a rapinarlo del cellulare lui ha estratto la lama dal giubbotto e l’ha infilzata prima al fianco, poi alla schiena e infine ha provato a tagliargli la gola con l’aiuto d’un altro ragazzo, anche lui armato di coltello. Ieri è stato arrestato ed è accusato di aver provato ad uccidere il 17enne di via Rosaroll, diventato il simbolo della lotta contro le baby gang a Napoli, sopravvissuto per miracolo alla furia di quattro coetanei. Sono stati gli agenti della Squadra mobile di Napoli che lo hanno cercato a casa sua, al rione Sanità e lo hanno portato al centro di prima accoglienza dei Colli Aminei e poi in carcere. A luglio compirà 17 anni ed è un vicino di casa di ’o
Nano, il primo ad essere stato arrestato e in galera dalla Vigilia di Natale con l’accusa di aver fatto parte del gruppo che il 18 dicembre in via Foria ha puntato Arturo. Mancano all’appello altre due persone, anche se gli investigatori ritengono che ci siano elementi importanti che stanno vendendo fuori dall’analisi delle chat dei telefoni cellulari dei ragazzini coinvolti e dai loro profili social. L’arrestato di ieri, soprannominato Tic tac, sul suo profilo Facebook si mostra come un leader. In una foto dello scorso dicembre aveva un passamontagna e un giubbotto rosso, identico a quello immortalato dalla videosorveglianza di via Foria (nella foto). Potrebbe essere proprio lo stesso e sono in corso accertamenti tecnici. In un’altra è abbracciato a ’o Nano e ad un altro indagato (a piede libero), soprannominato
Pampers. Quest’ultimo è stato interrogato un mese fa e ha detto di essere innocente, ha di sua spontanea volontà consegnato il telefono cellulare per farlo analizzare. Intanto il pubblico ministero, a sorpresa, ha chiesto di sentire Arturo in un incidente probatorio. Vuole che ricostruisca tutte le fasi della rapina e che riconosca faccia a faccia i suoi aggressori, anche l’ultimo dei ragazzi fermato dalla Squadra mobile. Sarà il gip a sciogliere la riserva nei prossimi giorni.