Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Zia di un boss assassinata per vendetta
L’hanno trovata con il volto in una pozza di sangue a pochi metri dal murales che Jorit ha dedicato a Diego Armando Maradona e che «sorveglia» dall’alto San Giovanni a Teduccio. La camorra, ancora una volta uccide una donna, e lo fa tra le case popolari di un rione denominato «Bronx». Lo fa per vendetta perché la vittima è la zia di un capoclan che ha dichiarato guerra ai boss di piazza Mercato.
Nel «Bronx» nessuno entra ed esce senza essere visto dalle vedette del clan Formicola che avvertono con un fischio i pusher al servizio della camorra: hanno il compito di chiudere le casse e nascondere la droga. Ma Annamaria Palmieri, 55 anni, si sentiva al sicuro quando l’hanno affiancata in via Alveo Artificiale, in due a bordo di uno scooter nero e di grossa cilindrata.
Le vedette non hanno fatto neanche in tempo a capire cosa stesse accadendo quando è stato esploso un colpo di pistola, poi un altro e un altro ancora. Annamaria Palmieri è stata colpita alla nuca e in faccia per tre volte ed è crollata a terra senza speranza di poter sopravvivere.
L’eco dei colpi è rimbalzato tra i palazzoni A e B e nel giro di pochi minuti, in strada, si sono riversate centinaia di persone che urlavano. Tra loro anche i familiari della vittima che volevano oltrepassare l’area delimitata dalla polizia Scientifica a cerca di tracce che possano portare ai responsabili del feroce agguato.
La donna aveva precedenti per associazione a delinquere ed estorsione e frequentava pregiudicati che in quella zona hanno il controllo di tutto, anche della vita delle persone. E così i nemici, che vengono dalla parte opposta a quella strada, i D’Amico-Mazzarella, hanno deciso di ucciderla per vedetta contro le bombe e le stese che hanno terrorizzato due rioni, Ponticelli e San Giovanni, e provocato anche il ferimento di un bambino di 11 anni, affacciato alla finestra la sera della vigilia di Capodanno.
È toccato ad una donna e non è la prima volta. A Ponticelli la camorra uccise nel parco «Conocal» Nunzia D’Amico, detta la «passillona», donna manager del clan che aveva fatto delle estorsioni alle ditte di pulizia il suo maggior introito.
L’11 ottobre del 2015 fu assassinata con cinque colpi di pistola davanti a decine di testimoni che subito si rifugiarono in casa e per giorni evitarono di uscire.
Era la guerra per la droga e per le estorsioni, la stessa che anima la nuova faida che ha portato all’esplosione di un ordigno nei primi giorni di gennaio sotto casa di un «obiettivo». Non molto distante pressi dalla Academy che la Apple ha voluto proprio a Napoli. Episodi violenti che hanno riportato tutti con i piedi per terra: prima dei sogni ci sono muri alti chilometri da scalare.