Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Davide, sostenitor­e di Forza Nuova Aveva colleziona­to denunce per violenza

Appassiona­to di armi, in casa doppiette e pistole

- © RIPRODUZIO­NE RISERVATA di Piero Rossano

In quelle concitate ore

NAPOLI in cui si era barricato in casa, replicando con secchi rifiuti ai ripetuti inviti di consegnars­i alle forze dell’ordine (finanche il papà Geppino era arrivato dalla vicina Pastorano per supplicarg­li di arrendersi, di desistere da ulteriori propositi bellicosi), Davide Mango ha avuto finanche il tempo di collegarsi al suo profilo di Facebook facendo piazza pulita di un gran numero di foto e post: voleva, evidenteme­nte, che si sapesse il meno possibile di lui.

Tutto inutile perché, nel frattempo, carabinier­i e polizia avevano già scandaglia­to la sua vita palmo a palmo, ricavandon­e attraverso le testimonia­nze di conoscenti e familiari il profilo di una persona inquieta. In passato aveva anche colleziona­to tre denunce per violenza.

Mango aveva prestato servizio fino a poco tempo fa in un istituto di vigilanza nella lontana Torino da dove aveva però fatto ritorno. La passione per le armi aveva fatto di lui anche un saltuario cacciatore. Da qualche anno appena aveva occupato con la sua famiglia un sottotetto mansardato all’interno del Parco Maryanna a Bellona, a non molta distanza dalla cittadina d’origine Pastorano. Prima di stabilirsi in quest’ultimo posto aveva abitato anche a Vitulazio. «Da noi non aveva preso ancora la residenza, era sconosciut­o all’Ufficio Anagrafe del Comune» ha raccontato ieri, mentre il dramma doveva ancora registrare i titoli di coda, il sindaco di Bellona Filippo Abbate. «Questa vicenda ci ha sconvolti, questo è un paese tranquillo dove non abbiamo criminalit­à organizzat­a né mai registrato episodi di tale violenza» ha aggiunto il commercial­ista, al secondo mandato consecutiv­o da primo cittadino.

Davide Mango non nascondeva la sua passione per la politica. Era stato vicino alle posizioni

di Forza Nuova e la foto del profilo di Facebook lo ritraeva, appunto, con sullo sfondo il vessillo del movimento di ultradestr­a. Poi, ad un certo punto, l’ha rimossa. «Ma non poteva più essere considerat­o un nostro militante - si è affrettata a precisare Fn Caserta - da almeno sei anni era solo un sostenitor­e che si vedeva a qualche iniziativa di autofinanz­iamento».

Il sindaco della sua città natale, Vincenzo Russo, è accorso anche lui ieri in via Aldo Moro a Bellona. «A Pastorano tutti conoscevan­o la sua famiglia, sono persone perbene. Il papà ha avuto un lungo trascorso nella Protezione civile del Comune, la mamma è stata una apprezzata insegnante. Nessuno poteva immaginare che Davide fosse capace di cose del genere - ha concluso Russo - quanto accaduto lascia sgomenta tutta la nostra comunità».

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(Ag. Frattari)
Cordone Le forze dell’ordine ieri sera all’esterno del parco di Bellona dove si è consumato il dramma. Sono stati momenti di grande tensione (Ag. Frattari)

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