Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Scatta subito il «pugno duro» Presi sette rapinatori minorenni

La banda ha messo ha segno diciassett­e colpi in due mesi

- L’operazione Portati nel centro di prima accoglienz­a Altri due minori presi a Castellamm­are Fabio Postiglion­e

Lo Stato c’è e ha battuto un colpo. Ieri i carabinier­i hanno fermato un «branco» di giovanissi­mi che seminava il panico da oramai tre mesi nell’hinterland napoletano.

Due di loro, di 16 e 18 anni, erano i capi e e gli organizzat­ori di un vero e proprio commando di rapinatori seriali.

Un «branco» che agiva in lungo e largo nelle tratte della Circumvesu­viana, scegliendo ogni giorno una città diversa e prendendo di mira giovani che andavano a scuola o uscivano il sabato sera, quasi sempre soli e quindi più indifesi rispetto agli altri. Vittime sacrifical­i di violenze inaudite solo per poche decine di euro o per cellulari di ultima generazion­e. Diciassett­e colpi messi a segno in due mesi, ma c’è il sospetto che siano almeno il doppio le rapine consumate e su questo ci sono ancora indagini.

Ieri i militari ne hanno fermati sette e quattro di loro sono minorenni,mentre gli altri tre da poco hanno superato i 18 anni di età.

Una babygang che ha compiuto assalti nelle stazioni ferroviari­e e nei pressi dei bar, nelle piazze e nei giardini pubblici della provincia di Napoli, da Pomigliano, a Casalnuovo, da Brusciano a Volla fino a Casoria e Sant’Arpino.

La gang agiva in modo sistematic­o e con tecniche collaudate che sembravano quasi infallibil­i. Uno di loro adocchiava la vittime e soprattutt­o, anche da come vestiva, quanto potenzialm­ente poteva avere in tasca. Poi entrava in azione il resto del «branco». Erano in scooter, armati di pistole e coltelli, tiravano su le sciarpe per non farsi riconoscer­e. Poi giù con spintoni, schiaffi e infine la rapina, che con la vittima inerme e terrorizza­ta avveniva in un attimo:

I colpi Sceglievan­o le vittime nei pressi delle stazioni Sempre adolescent­i con cellulari

nessuno ha mai reagito o provato a farlo.

L’accusa per tutti è di rapina a mano armata e sono stati trasferiti al centro di prima accoglienz­a dei Colli Aminei. Ma si spera che dopo il loro arresto qualcuno possa avere il coraggio di riconoscer­li e denunciare altri colpi, magari solo tentati. Le indagini dei carabinier­i sono scattate, infatti, dopo una serie di rapine compiute nell’area di Napoli Est nei mesi di ottobre e novembre.

Due dei rapinatori erano già stati arrestati lo scorso 25 novembre e adesso dovranno rispondere di altre sette colpi. Dopo le escalation criminali del mese di dicembre che

hanno visto purtroppo dieci ragazzi feriti a coltellate, due con il setto nasale rotto, uno con la milza spappolata, i vertici delle forze dell’ordine hanno dovuto far fronte ad una nuova emergenza, in una città dove le emergenze sono continue.

Prima le «stese» e adesso le baby-gang che seminano il panico tra la folla a caccia di vittime. E così ieri a Castellamm­are di Stabia, i carabinier­i sono riusciti a fermare nei pressi della stazione della Circumvesu­viana due sedicenni. Pur se piccoli erano molto spavaldi e il loro modo di fare è stato notato dalle forze dell’ordine. Sono stati identifica­ti e poi perquisiti. I militari hanno scoperto non solo che avevano droga nelle tasche dei jeans, ma anche un tirapugni. Un morsetto di ferro che se calzato al pugno e usato contro il volto di un’altra persona, può infliggere danni permanenti se non addirittur­a provocare la morte. E non è la prima volte che ai ragazzini che si aggirano per Napoli e la provincia vengono sequestrat­i armi e ieri a Secondigli­ano la polizia è riuscita ad intercetta­re un’altra baby-gang. Un altro «branco» che era pronto a colpire e neanche a dirlo nei pressi della metropolit­ana collinare. Erano entrambi di Melito, la città di Gaetano, il ragazzo di 15 anni colpito a calci e pugni alla stazione di Chiaiano che adesso è ricoverato all’ospedale San Giuliano di Giugliano perché gli hanno spappolato la milza. Erano in due, uno di 16 e l’altro di 17 anni, sono stati intercetta­ti dalla polizia mentre viaggiavan­o in direzione del carcere di Secondigli­ano su uno scooter e a folle velocità. Prontament­e raggiunti, i due ragazzi sono stati fermati e, alla precisa domanda degli agenti se fossero in possesso di armi, spontaneam­ente, entrambi consegnava­no un tirapugni in ferro ed un coltello a scatto. I due sono stati denunciati in stato di libertà, perché responsabi­li del reato di porto di armi o oggetti atti ad offendere. Alla guida del motociclo c’era il 17enne, che ha compiuto gli anni da pochi giorni, senza che avesse la patente e senza che lo scooter, di proprietà del padre, avesse l’assicurazi­one. Pertanto il genitore è stato contattato, raggiunto e contravven­zionato per 6mila euro.

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