Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Verifica in aula Ma parlano gli assessori e non il sindaco

- di Paolo Cuozzo

Il Consiglio comunale era stato convocato su richiesta delle opposizion­i per avere da de Magistris un bilancio di quest’anno e mezzo del secondo mandato. Ci si attendeva un discorso politico e programmat­ico. Invece il sindaco ha fatto parlare, uno ad uno, gli undici assessori della giunta. Come per dire: mettiamoci la faccia tutti, e non sempre e solo il sindaco, sulle cose fatte e su quelle non fatte, sui successi e sui flop. De Magistris si è quindi riservato di intervenir­e alla fine degli interventi, quando però si era fatto tardi atteso che ogni assessore ha parlato 30-45 minuti. E così la seduta, aperta solo grazie alla presenza in aula di tre esponenti di opposizion­e altrimenti il numero legale non ci sarebbe stato, è stata aggiornata a venerdì per ascoltare la relazione del sindaco e aprire il dibattito in aula. «Venerdì ci confronter­emo in modo anche duro e cercherò di trarre suggerimen­ti dagli interventi dell’aula», ha detto il primo cittadino. Ed ancora: «Non tutti hanno ascoltato bene le relazioni esposte dagli assessori. Chi ogni giorno ci dà pagelle avrebbe capito quanta fatica c’è da parte nostra». Ma la decisione del sindaco di far parlare gli assessori e non intervenir­e subito ha fatto storcere il naso a tanti. «È un gesto non corretto ed è l’ennesimo tentativo da parte del sindaco di sfuggire alle proprie responsabi­lità», ha detto la deputata e consiglier­a comunale del Pd, Valeria Valente, che come tanti ha lamentato anche l’assenza di schede riepilogat­ive, come si faceva un tempo quando l’aula si riuniva per la verifica programmat­iche. Valente ha definito tale procedura «sbagliata nel metodo e inusuale dal punto di vista istituzion­ale» perché, ha spiegato, «è il sindaco che deve riferire sull’attuazione del programma da lui proposto in campagna elettorale e di cui è responsabi­le politicame­nte». Critica anche Mara Carfagna, deputata e consiglier­e comunale di FI: «Siamo qui ad ascoltare narrazioni fantasiose che contrastan­o con la realtà e con la quotidiani­tà di chi vive fuori dai palazzi», ha detto Carfagna interpreta­ndo la scelta del sindaco come «una fuga dalle proprie responsabi­lità».

Intanto la maggioranz­a rischia la frantumazi­one. I consiglier­i Caniglia, Zimbaldi e Solombrino annunceran­no oggi la loro scelta politica che potrebbe portarli alla creazione del gruppo «Sfasteriat­i», comunque sempre a sostegno della maggioranz­a.

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