Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Verifica in aula Ma parlano gli assessori e non il sindaco
Il Consiglio comunale era stato convocato su richiesta delle opposizioni per avere da de Magistris un bilancio di quest’anno e mezzo del secondo mandato. Ci si attendeva un discorso politico e programmatico. Invece il sindaco ha fatto parlare, uno ad uno, gli undici assessori della giunta. Come per dire: mettiamoci la faccia tutti, e non sempre e solo il sindaco, sulle cose fatte e su quelle non fatte, sui successi e sui flop. De Magistris si è quindi riservato di intervenire alla fine degli interventi, quando però si era fatto tardi atteso che ogni assessore ha parlato 30-45 minuti. E così la seduta, aperta solo grazie alla presenza in aula di tre esponenti di opposizione altrimenti il numero legale non ci sarebbe stato, è stata aggiornata a venerdì per ascoltare la relazione del sindaco e aprire il dibattito in aula. «Venerdì ci confronteremo in modo anche duro e cercherò di trarre suggerimenti dagli interventi dell’aula», ha detto il primo cittadino. Ed ancora: «Non tutti hanno ascoltato bene le relazioni esposte dagli assessori. Chi ogni giorno ci dà pagelle avrebbe capito quanta fatica c’è da parte nostra». Ma la decisione del sindaco di far parlare gli assessori e non intervenire subito ha fatto storcere il naso a tanti. «È un gesto non corretto ed è l’ennesimo tentativo da parte del sindaco di sfuggire alle proprie responsabilità», ha detto la deputata e consigliera comunale del Pd, Valeria Valente, che come tanti ha lamentato anche l’assenza di schede riepilogative, come si faceva un tempo quando l’aula si riuniva per la verifica programmatiche. Valente ha definito tale procedura «sbagliata nel metodo e inusuale dal punto di vista istituzionale» perché, ha spiegato, «è il sindaco che deve riferire sull’attuazione del programma da lui proposto in campagna elettorale e di cui è responsabile politicamente». Critica anche Mara Carfagna, deputata e consigliere comunale di FI: «Siamo qui ad ascoltare narrazioni fantasiose che contrastano con la realtà e con la quotidianità di chi vive fuori dai palazzi», ha detto Carfagna interpretando la scelta del sindaco come «una fuga dalle proprie responsabilità».
Intanto la maggioranza rischia la frantumazione. I consiglieri Caniglia, Zimbaldi e Solombrino annunceranno oggi la loro scelta politica che potrebbe portarli alla creazione del gruppo «Sfasteriati», comunque sempre a sostegno della maggioranza.