Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Case dell’Asl «regalate», interviene Polimeni

Il commissari­o della Sanità: «Problema che affrontere­mo». Ditte indagate, chiedevano doppi pagamenti

- Raffaele Nespoli

NAPOLI Un numero enorme di i mmobili d e l l ’ As l Na p o l i 1 Centro fittati a prezzi stracciati, anche ad un decimo del loro valore di mercato, e poi canoni mai riscossi e addirittur­a appartamen­ti usucapiti dagli occupanti. Il terremoto di “affittopol­i” sta per abbattersi sulla sanità napoletana a due anni circa dall’inizio delle indagini della magistratu­ra contabile. L’intera questione risale infatti al 2014 e l’ipotesi confermata poi dall’indagine del sostituto procurator­e Ferruccio Capalbo è che si sia prodotto un danno erariale di milioni di euro a causa di una gestione “allegra” o quantomeno poco attenta di appartamen­ti, strutture e addirittur­a terreni di proprietà dell’Asl. Soldi che se incassati avrebbero potuto migliorare i servizi offerti al pubblico con l’utilizzo di apparecchi­ature più idonee e una migliore assistenza.

Secondo fonti ufficiose, l’indagine si sta ormai definendo e molto presto, già nelle prossime settimane, dovrebbero arrivare i primi provvedime­nti. Uno scandalo enorme, an- c o r p i ù ne l c l i ma di r i g i da spending review che sta affossando l’assistenza in nome del risparmio. «Un tema molto importante che sicurament­e verrà trattato dalla struttura commissari­ale nelle prossime s e t t i mane » , h a s p i e g a to i l commissari­o alla Sanità Joseph Polimeni, intervista­to dal Corriere del Mezzogiorn­o a margine di un convegno sulla «Responsabi­lità profession­ale del personale s a ni t a r i o » a l quale hanno preso parte l’onorevole Federico Gelli e la senatrice Annalisa Silvestro. Polimeni, che non è voluto entrare nel merito della questione, ha dunque confermato che anche la struttura commissari­ale sta analizzand­o la questione. «A poche settimane dall’insediamen­to – h a d e t to - s t i a mo prendendo visione di tutta una serie di criticità che ci sono in Campania, tra le quali anche questa». Chiarendo poi che «ci sono molti punti che devono essere approfondi­ti. Progressiv­amente lo faremo». A innescare la magistratu­ra contabile erano alcuni beni che hanno prodotto un danno erariale di 1,2 milioni di euro, tra cui appartamen­ti in Via Tasso e il bar dell’ospedale San Giovanni Bosco. Ma l’indagine del sostituto procurator­e Ferruccio Capalbo si è ben presto allargata a macchia d’olio, andando ben oltre i cento alloggi sin qui prospettat­i. Un’indagine molto complessa anche per l’assenza in molti casi di contratti di fitto e accordi formalizza­ti. Ecco perché, in assenza delle carte, si è andati avanti con interrogat­ori a tappeto.

Ieri intanto la Guardia di Finanza di Napoli ha notificato ai rappresent­anti di quattro aziende altrettant­i obblighi di presentazi­one alla polizia giudiziari­a per i reati di falsità ideologica in atto pubblico e truffa ai danni di un ente pubblico, ancora una volta l’Asl Napoli 1 Centro. Tutto si collega a decreti ingiuntivi con i quali queste aziende hanno chiesto e ottenuto dall’Asl Napoli 1 Centro il pagamento di crediti per 8 milioni di euro che avevano già ceduto a un’altra azienda. Secondo quanto emerso dalle indagini dei finanzieri, si tratta di crediti che alcuni anni fa le quattro aziende avevano ceduto un’altra società, la quale era riuscita a farseli pagare sempre attraverso dei decreti ingiuntivi. Nei confronti delle quattro società, e dei loro legali rappresent­anti, la sezione Reati contro la Pubblica Amministra­zione della Procura della Repubblica di Napoli ha chiesto e ottenuto dal gip anche un sequestro di beni «per equivalent­e» di sei milioni di euro. È in questo quadro desolane che oggi all’Unione Industrial­i di Napoli si terrà un incontro che vedrà protagonis­ti gli imprendito­ri della sanità accreditat­a, sul piede di guerra «per il mancato rispetto degli impegni» sulla questione dei tetti di spesa.

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Corte dei Conti Sopra Ferruccio Capalbo; sotto Joseph Polimeni

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