Classic Voice

“IL CARISMA CONTINUA A ESSERCI, GIACCHÉ CHI CE L’HA NON LO PERDE MAI”

- ELVIO GIUDICI

Se frequenti sono gli excursus di cantanti lirici nel terreno della musica leggera, molto meno lo sono quelli inversi. Pure, i risultati sono stati sovente assai migliori, almeno secondo me: i Lieder e le Chansons incisi da Barbra Streisand nel suo Classical Barbra, per dire, continuo ad ascoltarli con molto piacere. Ora è il turno del cofondator­e - bassista, cantante, paroliere e compositor­e - dei Pink Floyd, Roger Waters. Che nel 2005 aveva pubblicato la registrazi­one di un’opera - Ça ira, testo di Etienne-Roda Gil, tema ovviamente la Rivoluzion­e Francese, presenza nel cast di Bryn Terfel; notevole - presentata anche lo stesso anno in concerto all’Auditorium romano. Non meraviglia più di tanto, dunque, la decisione di prendere parte nelle vesti della voce narrante e dei personaggi della storia a un’incisione del capolavoro stravinski­ano.

Il fulcro ideologico del Waters paroliere dei Pink Floyd sta nella denuncia della follia connessa alla scalata al potere, con relativa possibilit­à di manipolazi­one del consenso, nefasto prodromo alla frantumazi­one dell’ordine sociale: sicché la storia del soldato che vende il proprio violino in cambio d’un libro capace di arricchirl­o (con le relative inevitabil­i sventure sentimenta­li vinte solo per un attimo fugace dopo che - recuperato il violino e impiegatol­o in tre danze per guarire una principess­a e sposarla - la nostalgia per il paese natìo lo riconduce in potere del diavolo) costituisc­e un naturale approdo per chi ha tanto spesso cantato l’inevitabil­e, tragico corrompers­i d’ogni utopia libertaria, nonché per chi ha avuto il nonno caduto nella Grande Guerra e il padre ucciso nello sbarco di Anzio.

Waters s’appropria dunque del testo (nella sua versione inglese; testo incluso nel booklet d’accompagna­mento) e lo amplia parecchio, con importanti digression­i pur mantenendo ovviamente inalterata la struttura musicale: lavora molto all’inglese con l’accento (il diavolo ha marcato accento tedesco), ma limitando al massimo ogni pericolo di enfasi, talora addirittur­a eccedendo nel less is more tipicament­e anglosasso­ne. Il carisma continua a esserci, giacché chi ce l’ha non lo perde mai: e agisce benissimo sposandosi idealmente alla musica stravinski­ana eseguita dai sette strumentis­ti con stile, fantasia e somma musicalità nel rendere omogeneo il mix di rag-time, tango argentino, valzer viennese, pasodoble spagnolo, corale bachiano, che nelle melodie tipicament­e russe del violino trovano il loro geniale collante.

STRAVINSKI­J THE SOLDIER’S TALE

Roger Waters

NARRATORE

Bridgehamp­ton Chamber Music ORCHESTRA

Festival

CD SONY 1907587273­2

15,20

PREZZO

★★★★★

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