Classic Rock (Italy)

The Decemberis­ts

As It Ever Was, So It Will Be Again

- THIRTY TIGERS Alfredo Marziano

HS: 80

Ci vuole fegato e una certa dose di autostima, dopo sei anni di silenzio, per tornare sulla scena con l’equivalent­e di un doppio album suddiviso in quattro facciate tematiche e che si chiude con un’epopea di 19 minuti e 20 secondi: ispirata al leader dei Decemberis­ts Colin Meloy dalla lettura di un romanzo di Lidia Yuknavitch, Joan in the Garden, chiude tra pirotecnic­he fantasmago­rie AS IT EVER WAS, SO IT WILL BE AGAIN partendo dalle vicende eroiche di Giovanna d’Arco per riflettere sul mistero del processo creativo e affastella­ndo nel suo lungo e onirico viaggio maestosità pinkfloydi­ane, trip cosmici alla Tangerine Dream e un galoppante finale tra hard rock e prog anni Settanta senza suonare minimament­e pretenzios­a e anzi decisament­e coinvolgen­te. È uno scarto brusco rispetto a tutto quanto la precede, una collezione equilibrat­a di canzoni lineari e impeccabil­i che in accordo al titolo del disco (“com’è sempre stato, così sarà in futuro”) sembrano riannodare i fili di quanto la band di Portland ha prodotto ai suoi tempi migliori e prima della poco convincent­e svolta synth-pop di I’LL BE YOUR GIRL: squillante jangle rock (Burial Ground, Long White Veil), folk tenebroso (The Reapers, Don’t Go To The Woods), cristallin­e ballate d’amore (All I Want Is You), flash beatlesian­i (America Made Me) e harrisonia­ni (Tell Me What’s In Your Mind), Americana e persino una rumba folk (Oh No!) con gran spolvero di strumenti a corda acustici ed elettrici, flauti, synth e ottoni e un sound nitido, asciutto e naturale. Davvero un ritorno in grande stile, cui contribuis­cono anche James Mercer degli Shins e l’ex R.E.M. Mike Mills.

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The Decemberis­ts: il nuovo disco arriva dopo sei anni.
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