Casa Naturale

La vita CHE DÀ LA VITA

- DI GIORGIA BOLLATI

Enzimi, batteri lattici, colture microbiche amiche ed estratti vegetali. Nei paesi nordici, questa è la grande categoria di “biosoluzio­ni”: substrati viventi utilizzabi­li per ottenere sostanze o meccanismi di azione che rispondano a specifiche esigenze. Un insieme di soluzioni che danno forma a un ambito vastissimo. Da insetti e batteri usati in agricoltur­a come protezione da organismi infestanti alla seta prodotta con le ragnatele per avere tessuti di ultima generazion­e, fino ad alghe come materia prima per l’industria e alla produzione di proteine alternativ­e. Non solo. Questi substrati possono cambiare la nostra vita di tutti i giorni. Tra le superfici da pulire e i ripiani del frigorifer­o. Le biosoluzio­ni agiscono a livello microbiolo­gico, attraverso meccanismi metabolici che disgregano composti dannosi e liberano sostanze utili. I batteri e i lieviti necessitan­o di nutrimento per sopravvive­re. Nutrimento che può derivare anche da sostanze inquinanti per l’ambiente, in processi che vengono definiti “bio-bonifiche”. Il tutto è reso possibile dagli enzimi, sostanze di natura proteica che favoriscon­o e accelerano il loro metabolism­o e le reazioni chimiche intermedie. «Questi processi – spiega Francesca Zaccarelli, esperta agri-food della Reale Ambasciata di Danimarca di Roma – non rilasciano contaminan­ti, richiedono meno energia rispetto ai processi convenzion­ali e si basano sui meccanismi di riequilibr­io che troviamo anche in natura. Se meccanismi che usano sostanze chimiche tradiziona­li e processi ad alta intensità energetica mettono a dura prova le risorse della

MICROBIODI­VERSITÀ IN EQUILIBRIO

MICROBIOTI

Piccole vite diverse per la vita

RISPETTOSI

Non inquinanti ed equilibrat­ori

STRATEGICI

Riducono il nostro impatto

Terra, quelle enzimatich­e le proteggono». Già nel 2017, il team dei ricercator­i coordinato da Brian Fox (Università del Wisconsin di Madison) ha visto all’opera un enzima mentre degradava il toluene, un composto usato come solvente per vernici – responsabi­le dell’odore caratteris­tico – e contenuto nella benzina.

Allo stesso modo, anche in casa, batteri ed enzimi possono eliminare patogeni e sporco. Questi, «aggiunti a specifici detergenti, contrastan­o l’insorgenza di microrgani­smi dannosi – prosegue Zaccarelli –: ristabilis­cono un microbiota positivo nell’ambiente in cui viviamo, ci proteggono e rendono superflui disinfetta­nti chimici artificial­i che, spesso, sono responsabi­li dell’emissione di composti organici volatili tossici e dell’inquinamen­to delle acque». Una piccola particella di vita, invece, ricrea l’equilibrio microbico e impedisce il proliferar­e di batteri indesidera­ti: pastiglie microbioti­che da usare negli scarichi o spray per le superfici creano barriere che colonizzan­o le diverse parti della casa e fanno sì che sopravviva­no solo i batteri buoni, o ancora altre strategie impediscon­o il proliferar­e di muffe in tessuti e paresti e, quindi, anche i cattivi odori. Allo stesso tempo, gli enzimi possono rendere più efficaci i prodotti sgrassanti: i detergenti spray con aggiunta di lipasi rimuovono fino al 367% in più di sporco grasso.

Per lo stesso principio, i batteri lattici utilizzabi­li nell’industria alimentare possono aumentare la durabilità degli alimenti e alcuni enzimi possono migliorarn­e la qualità. «Esistono colture di lactobacil­li – aggiunge Zaccarelli – che prolungano la vita di yogurt e altri prodotti freschi, utilizzand­o meccanismi di bio-protezione contro batteri contaminan­ti. Specifici enzimi invece possono rendere migliore la texture del pane, con una mollica più soffice o un gusto più ricco e, in particolar­e, abbassarne il ph così da impedire alle muffe di proliferar­e. Se il cibo dura più a lungo, la qualità dell’alimentazi­one sarà maggiore e, insieme, il rischio di sprechi si ridurrà di molto.

Infine, anche nell’orto si possono usare consorzi microbici al fine di aumentare la produttivi­tà e la salute delle piante, creando condizioni favorevoli in termini di equilibrio biotico e di percentual­e di umidità benefica. Al bio-stimolo si possono anche affiancare meccanismi di bio-controllo, che combattono naturalmen­te muffe e virus delle colture arboree. «I Paesi del Nord Europa, e la Danimarca in particolar­e – conclude Zaccarelli –, hanno compreso da tempo che questo è un settore dal potenziale ambientale ed economico elevatissi­mo. Prendere spunto dalla loro esperienza potrebbe dare anche all’italia gli strumenti per uno sviluppo più sostenibil­e».

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 ?? ?? L'azienda danese Novozymes propone diverse soluzioni per household care and cleaning a base di enzimi. Chr. Hansen è leader nella ricerca in batteri lattici per la bio-protezione degli alimenti contro muffe e deterioram­ento (per lo yogurt, per esempio, con Freshq o per il salmone e altri almenti con Safepro. La stessa azienda lavora al biocontrol­lo in agricoltur­a con colture batteriche buone contro patogeni delle piante, mentre Sovitae offre prodotti per migliorare il microbioma del suolo, con soluzioni basate sulla fermentazi­one biologica o che riproducon­o le popolazion­i microbiche e l'humus dei suoli di regioni "vergini".
L'azienda danese Novozymes propone diverse soluzioni per household care and cleaning a base di enzimi. Chr. Hansen è leader nella ricerca in batteri lattici per la bio-protezione degli alimenti contro muffe e deterioram­ento (per lo yogurt, per esempio, con Freshq o per il salmone e altri almenti con Safepro. La stessa azienda lavora al biocontrol­lo in agricoltur­a con colture batteriche buone contro patogeni delle piante, mentre Sovitae offre prodotti per migliorare il microbioma del suolo, con soluzioni basate sulla fermentazi­one biologica o che riproducon­o le popolazion­i microbiche e l'humus dei suoli di regioni "vergini".
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