La Giornata del Teatro
Video e testimonianze celebrative Il direttore dello Stabile, Vescovo: «L’urgenza creativa rifiorirà»
Si celebra oggi la «Giornata mondiale del Teatro».
Istituita a Vienna nel 1961, è il secondo 27 marzo più triste (dopo quello dell’anno scorso) degli ultimi sessant’anni. A dirlo, con voci e volumi diversi, sono i direttori teatrali delle realtà veronesi. Il primo a farlo, dal canale YouTube del Teatro Nuovo Verona, è Piermario Vescovo, direttore artistico del Teatro Stabile di Verona: «Questo è un momento difficile per lo spettacolo dal vivo - sono le parole che Vescovo prende in prestito dal premio Oscar Helen Mirren -. Molti artisti, tecnici e artigiani hanno lottato in una professione già piena di insicurezze. Forse questa insicurezza sempre presente li ha resi capaci di sopravvivere con intelligenza e coraggio a questa pandemia. La loro immaginazione si è tradotta in modi di comunicare creativi, divertenti e toccanti, soprattutto grazie a internet».
Alle sue spalle, la telecamera inquadra la platea vuota, silenziosa, ormai impolverata per questa lunga chiusura. Eppure il direttore dello Stabile continua con l’appello di speranza letto in tandem.
«Da quando esistono sul pianeta gli esseri umani, si sono raccontati storie – prosegue -. La bellissima cultura del teatro vivrà finché ci saremo. L’urgenza creativa di scrittori, danzatori, cantanti, attori, musicisti, registi non sarà mai soffocata e nel prossimo futuro rifiorirà con nuove energie e una comprensione del mondo condivisa».
È sulla stessa lunghezza d’onda Solimano Pontarollo, direttore generale di Casa Shakespeare, che sarà in diretta questa sera alle ore 19 sulla pagina Facebook di Casa Shakespeare in compagnia del direttore artistico Andrea de Manincor. «Sarà un dialogo di venti minuti aperto a tutti – spiega – sulle prospettive del teatro».
Il centro di produzione teatrale di vicolo Satiro 8 è sempre stato attivo: in questo primo trimestre 2021 è stato fautore di una rassegna di «streaming drama», riscrivendo la lingua del palcoscenico, stabilendo una relazione inedita con lo spettatore, cercando
un nuovo codice espressivo che potesse dar spazio a una delle arti più antiche al mondo. «Il teatro esiste dal VI secolo a.C. - afferma Pontarollo – è sopravvissuto a rivoluzioni industriali, mondiali, all’avvento del cinema e della televisione. Tutto pareva minacciarne l’esistenza eppure il teatro è sempre andato avanti e ce la farà anche questa volta. Anche gli spettacoli online resteranno, ma saranno a margine».
Si rifiuta di fare spettacoli in streaming Alessandro Anderloni, regista, autore e direttore artistico dell’associazione Le Falìe: «Chi paga di più le conseguenze di questa situazione sono i teatri di piccole e medie dimensioni – chiosa – non è il momento di finanziare progetti, ma di aiutare i teatri con le spese correnti». Il 27 marzo avrebbe dovuto segnare la ripresa della vita nei teatri, invece l’illusione è stata frantumata dal colore della regione. «Oggi non si festeggia niente» è il messaggio lapidario pubblicato sui canali social del Teatro Modus. «Noi ci stiamo preparando per nuovi spettacoli, ma non sappiamo se riapriremo a giugno, a settembre, con una platea ridotta al 25percento della capienza o meno - dichiara il direttore artistico Andrea Castelletti –. Tutto questo crea sfiducia».