Vanity Fair (Italy)

DALL’ALTRA PARTE DEL BANCO

Tra pochi giorni saranno dietro al tavolo di X FACTOR a valutare cantanti, ma i quattro giudici del talent non dimentican­o quando gli insegnanti non erano loro. E ci raccontano la lezione più importante che hanno imparato a scuola

- Foto BIANCA BURGO

LA VOGLIA DI FARE DA ME

Quando avevo otto anni a scuola ci andavo a piedi. Uscivo di casa da solo, senza avvertire l’ombra di una minaccia. La scuola suscitava in me interesse e curiosità verso tutto quello che avrei potuto imparare e conoscere. Alle superiori, poi, ho stretto alcune delle amicizie più importanti della mia vita, ma ho anche avvertito per la prima volta il bisogno di fare da me, di mettermi alla prova e di rompere le regole. Quello che ho vissuto in quegli anni, le persone che ho incontrato a scuola, mi hanno dato un punto di vista sulla vita che non avrei avuto altrimenti. Mi hanno reso più libero e determinat­o a essere me stesso, sempre. Quando, durante il lockdown, ho visto mia figlia impegnata con le lezioni online, ho ripensato a quella capacità di concentraz­ione e di organizzaz­ione che avevo anch’io. Sentimenti che ho ritrovato anche alle ultime selezioni di X Factor, con questi ragazzi pronti a mostrarci, anche attraverso gli inediti, una parte del loro mondo più intimo. È bello superare la paura di non essere accettati e mostrarsi per quelli che si è, e non è così grave ricevere un no: la nostra parte di responsabi­lità, pur non essendo degli insegnanti, è quella. Senza i no non si impara niente. Senza i no non cresciamo e non ci strutturia­mo. La vita, dopotutto, è anche questa, e non è mai stata perfetta.

Mika

LA PROF CHE MI HA CAMBIATO LA VITA

Sono stato buttato fuori da due scuole. Nonostante per i miei genitori fosse un sacrificio non da poco, mia madre sapeva che farmi studiare mi avrebbe aiutato a formarmi e a stare al mondo. Insieme ai tanti professori bastardi che ho incontrato nel mio cammino, però, ci sono altri che porto ancora nel cuore. Durante gli anni della Westminste­r School incontrai una professore­ssa molto in gamba che prima mi incoraggiò a scrivere per un magazine molto provocator­io e molto liberal che si chiamava Pink e poi mi cambiò la vita senza neanche accorgerse­ne. Al tempo me ne stavo nascosto in un angolo del cortile per proteggerm­i dalle pallonate dei ragazzi che giocavano a calcio. Un giorno mi vide, si avvicinò e mi consigliò di salire sul palco per dare una lezione a quegli stronzi. Mi lasciai convincere, mi coinvolse in una produzione liceale del musical Cabaret e alla fine mi disse che avevo trovato finalmente il modo di entrare nel mondo vero, e che anche lei avrebbe fatto lo stesso. Lasciò la scuola ed è diventata una delle registe di teatro più importanti d’Inghilterr­a: si chiama Lyndsey Turner, e se ho trovato il coraggio di cambiare la mia vita è solo grazie a lei. A X Factor ho sempre cercato di trasmetter­e quella protezione e quella fiducia incondizio­nata ai ragazzi, che hanno bisogno di tutto il nostro sostegno e della nostra esperienza. Esattament­e le stesse che cercavo prima di incontrare Lyndsey.

Emma

UNA GRANDE OPPORTUNIT­Ë

A scuola me la sono sempre cavata con la simpatia. Era il posto in cui ho sviluppato la mia identità e ho iniziato a combattere le mie battaglie, a maturare una mia visione del mondo. Le immagini del G8 di Genova me le ricordo come se fosse ieri: improvvisa­mente ci eravamo resi conto che le cose potevano cambiare da un momento all’altro e che non eravamo più al sicuro, che l’età non ci proteggeva ma, per certi versi, ci rendeva più vulnerabil­i di quanto non volessimo ammettere. Senza la cultura siamo sordi, muti e ciechi. Se il nostro pensiero è più sviluppato, abbiamo anche più mezzi per rispondere e poterci esprimere su quello che ci circonda, su questo mondo che corre così veloce e non aspetta chi resta indietro. È per questo che dico spesso che è necessario inzuppare il biscotto nella fonte della cultura, così riempiamo lo

I TALENTUOSI QUATTRO

I quattro giudici della nuova edizione di X Factor, dal 17 settembre alle 21.10 su Sky Uno, di cui Vanity Fair è «stories partner». In alto: Hell Raton, 30 anni, ed Emma, 36. Sopra, Manuel Agnelli, 54, e Mika, 37.

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