Corriere della Sera

Nuovo patto tra Putin e Iran

Vertice a Teheran con Khamenei e il «mediatore» Erdogan . Firmati accordi per aggirare le sanzioni

- di Andrea Nicastro

Rispetto ai pugnetti in stile anti-Covid tra Joe Biden e Mohamed bin Salman a Jeddah, rispetto al tavolo extra long sul quale Putin riceveva gli aspiranti pacificato­ri europei, ieri a Teheran è stato il trionfo delle strette di mano e dei sorrisi a rischio aerosol. Putin con il presidente Ebrahim Raisi e la Guida Suprema Alì Khamenei. Putin con il presidente turco Erdogan. Erdogan con Raisi e ancora Khamenei. Infine Putin, Erdogan e Raisi assieme vicini vicini. Il body language non sbaglia. Washington non è riuscita a smuovere il «suo» Medio Oriente a sostegno della resistenza ucraina, Mosca invece ha arruolato la Repubblica Islamica nell’asse anti Nato e riconosciu­to a Erdogan il ruolo di signore degli angoli vuoti, né con la Nato né contro, utile a tutti e soprattutt­o a sé stesso.

Il vertice di Teheran aveva in agenda la questione siriana, ma i risultati più evidenti sono venuti dai dossier bilaterali. Il primo è il rafforzame­nto dell’alleanza economico industrial­e tra Mosca e Teheran. Lo sfruttamen­to di uno dei più ricchi giacimenti di gas al mondo, il North Pars, più altri 7 campi d’estrazione, viene affidato alla russa Gazprom. La compagnia di Mosca investirà 40 miliardi di dollari. «Il più grande impegno finanziari­o straniero di sempre» calcolano a Teheran. Il North Pars era nel mirino di molte compagnie occidental­i, tra cui l’italiana Eni, prima che le sanzione dell’epoca di Donald Trump rompessero gli accordi.

La seconda intesa russoirani­ana è finanziari­a. I due Paesi più sanzionati al mondo, entrambi esclusi dal sistema Swift dei pagamenti bancari (controllat­o da Washington), decidono di farsene uno proprio. Sarà l’Iran ad adottare il software russo. Una volta lanciato, nei bancomat dei due Paesi, 140 milioni di russi e 60 milioni di iraniani potranno prelevare con le loro carte. L’intenzione è di creare un nucleo abbastanza stabile da permettere ad altri Paesi o banche di aderire. «Il dollaro dovrebbe essere gradualmen­te tolto dal commercio globale», ha detto chiaro l’Ayatollah Khamenei. Il problema è che Iran e Russia vendono entrambi energia, perché il denaro circoli nel loro nuovo Swift c’è bisogno che qualcuno la compri versando denaro. Per la de-dollarizza­zione il Swift russo-iraniano ha bisogno della Cina.

Gli Usa sospettano che negli accordi tra Teheran e Mosca ci sia come parziale contropart­ita la fornitura di droni armati iraniani da usare contro l’Ucraina. Teheran nega e Mosca non conferma. Dubbi possono essercene soprattutt­o per la capacità produttiva iraniana, ma le potenziali­tà ci sono tutte. Durante i bilaterali, la Turchia ha ottenuto l’impegno ad aumentare l’interscamb­io con l’Iran e un altro

Il grano nei silos Putin ha riconosciu­to «passi avanti» grazie alla mediazione turca ma non tutto è risolto

giro di mediazione con Putin per permettere l’apertura dei porti ucraini e quindi l’export del grano fermo nei silos. Erdogan è ansioso di dimostrare la sua centralità nella soluzione del problema mondiale del grano, ma Putin è stato ambiguo: «È positivo che grazie alla mediazione di Erdogan ci siano stati progressi, ma non tutto è risolto».

Sul fronte Occidental­e da registrare l’inizio dei negoziati di adesione all’Unione europea da parte di Albania e Macedonia, mentre in Russia i falchi tra cui l’ex presidente Dmitry Medvedev insistono: «La pace in Ucraina ci sarà alle nostre condizioni» e se anche la fanteria faticherà ad avanzare ci penseranno i missili a piegare Kiev.

Attacco al dollaro Russia e Iran creeranno un sistema bancario per aggirare lo Swift controllat­o dagli Usa

 ?? ??
 ?? (Afp) ?? Teheran Il presidente russo Vladimir Putin e Ebrahim Raisi, presidente iraniano, a Teheran per i colloqui sulla guerra in Siria
(Afp) Teheran Il presidente russo Vladimir Putin e Ebrahim Raisi, presidente iraniano, a Teheran per i colloqui sulla guerra in Siria
 ?? (Ap) ?? Strette di mani Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan nell’incontro con il presidente russo Vladimir Putin a Teheran
(Ap) Strette di mani Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan nell’incontro con il presidente russo Vladimir Putin a Teheran

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy