I quartieri di Milano in 15 storie (digitali)

Una narrazione digitale creata per raccontare la città, i suoi quartieri, gli eventi storici che l’hanno segnata, i luoghi che ne hanno disegnato la fisionomia, partendo dalle case, dagli atelier, dagli studi in cui collezionisti, artisti, designer e architetti vissero e lavorarono. È questo il senso di Storie Milanesi ( www.storiemilanesi.org) il progetto che ho ideato e curato per la Fondazione Adolfo Pini e con il contributo di Fondazione Cariplo, che inizia ora un nuovo capitolo del suo racconto insieme a Naba (la Nuova accademia di belle arti di Milano), con gli studenti del secondo anno del modulo di Montaggio avanzato della scuola di Media Design. L’obiettivo è la realizzazione di quindici brevi video che parlino dei personaggi e dei loro quartieri con lo sguardo di ventenni che lì si muovono, si guardano intorno, si incontrano. Quindici infatti sono le case, gli studi, gli atelier, oggi aperti al pubblico, diciannove i personaggi (in alcuni casi i padroni di casa sono marito e moglie, fratelli, zio e nipote) che diventano i punti di condensazione di storie in una mappa della città dove ciascuno può muoversi seguendo le proprie curiosità, creando i propri percorsi.

Il coinvolgimento degli studenti di Naba vuole offrire al visitatore virtuale, e reale, nuovi sguardi per conoscere Milano, per non fermarsi alle memorie, per fare delle memorie materiale vivo in cui è possibile scoprire qualcosa. Per non subire la sorte di Zora, la città invisibile che Calvino destina a essere dimenticata poiché «obbligata a restare uguale a se stessa per essere meglio ricordata, Zora languì, si disfece, scomparve», Milano invece si muove, cambia e con lei i progetti che la raccontano.